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 2017  settembre 20 Mercoledì calendario

La corsa del Bitcoin: bolla o nuovo oro?

Al momento della stesura di questo pezzo, il valore dei Bitcoin si aggira intorno ai 3 mila euro. È possibile però che mentre leggiate, il valore sia variato anche di diverse centinaia di euro. Non importa se siano trascorse poche ore o diversi mesi: non esiste regola, non c’è controllo, né legge codificata. Solo volatilità. Di Bitcoin, in queste settimane, è facile sentirne discutere al bar, al lavoro, tra amici.
I giornali gli hanno dedicato paginate, prima parlandone con entusiasmo, poi cercando di smorzarlo. Spesso, quando gli articoli venivano pubblicati, la notizia era già superata dai mercati. Sul Fatto, qualche settimana fa, il matematico Beppe Scienza lo ha paragonato “alle catene di Sant’Antonio o allo schema Ponzi”, quello delle truffe a catena: il primo settembre 2017, un bitcoin è arrivato a 4.074 euro. Ha sfondato il tetto dei 5 mila dollari. Un record per questa criptomoneta, di cui vi spiegheremo tutto nelle pagine seguenti. Soprattutto, una crescita record: +50 per cento da inizio agosto, +300 per cento da inizio anno. Nel 2013, un Bitcoin valeva 30 euro. Si è parlato di bolla e di scoppio della bolla (a metà della settimana scorsa, il valore è sceso improvvisamente – qualcuno lo aveva previsto – fino a 2.750 euro). I motivi? Geopolitica, grossi player che influenzano i mercati, comunicazione governativa, ma anche comunicazione tradizionale che alimenta paura o euforia. Si vende e si compra di persona, online o sulle piattaforme di trading e i prezzi salgono e scendono in base alle notizie che circolano. Basta movimento della Cina (la più grande detentrice e produttrice di bitcoin e criptovalute) per influenzare il mercato.
E non c’è solo Bitcoin: esistono decine di altre criptovalute. Le più diffuse accanto ai bitcoin (55,4 miliardi di dollari di capitalizzazione) sono Ethereum (diffusione pari a 25,4 miliardi di dollari) e Ripple (con 6,9 miliardi di dollari). La loro capitalizzazione complessiva è oltre 120 miliardi. Impossibile continuare a far finta che non esistano.