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 2017  settembre 17 Domenica calendario

L’ex vigile di De Luca e il divieto «ad caricam»

Più del fatto poté il «post», il commento su Facebook. L’altro giorno, a Salerno, Vincenzo De Luca ha impegnato con la sua auto blu una strada contromano, ha investito un motorino che veniva da destra (particolare rivelato dallo stesso governatore) e ha spedito all’ospedale, con prognosi di 5 giorni, una ragazza incolpevole. Ma tutto questo – un incidente può capitare a chiunque – è niente rispetto a quello che è venuto dopo. Ieri, infatti, De Luca ha detto la sua sull’accaduto. E a parte le scuse che non sono venute («un abbraccio a Sara che è regolarmente tornata a casa», tutto qui) o la mortificazione neanche accennata per aver creato tanta apprensione («mi sono sentito con i suoi genitori, persone civilissime...»), è come se il Marchese del Grillo si fosse affacciato al suo balcone per ricordare che lui è qualcuno e tutti gli altri sono nessuno. De Luca si è espresso così: «Siamo l’unico Paese al mondo in cui un banale incidente stradale può diventare uno sciacallaggio politico». Il problema sono dunque gli oppositori, i giornalisti, gli haters dei social, e non tutti gli abusi commessi in questa storia. «Il contromano non c’entra nulla», dice De Luca. Ebbene, c’entra, eccome. Il cartello aggiunto al divieto di accesso dice testualmente: «Eccetto auto delle forze di polizia». Evidentemente, De Luca si immagina davvero in divisa e con il pistolone: uno sceriffo, insomma. E la Volkswagen su cui viaggia non può di certo essere considerata alla stregua di una «pantera» o di una «gazzella», tant’è che a Roma, alle auto blu sono interdette persino le corsie preferenziali. Ma «l’autista alla guida (della mia auto) è un agente della polizia locale», aggiunge il governatore. E allora? Tra l’altro, ai più risulta che vigile urbano lo è stato quando De Luca era sindaco di Salerno, e che ora è dipendente della Regione. E se a un magistrato distaccato in un ministero non è permesso di emettere sentenze, perché mai a un ex vigile dovrebbe addirittura essere data la licenza di infrangere il codice della strada? Ma poi. Perché De Luca sindaco fece aggiungere quell’eccezione al divieto di accesso? Che ragione c’era? Ed è solo un caso che grazie a quel cartello il suo ritorno a casa può ancora oggi essere più breve? Si potrebbe continuare. Ma il punto vero è uno solo. A Salerno a nessuno finora è venuto in mente di multare il dominus cittadino. E questo la dice lunga sul clima che si respira da queste parti, dove l’attuale sindaco è stato incoronato dal suo predecessore prima ancora di essere eletto; dove in giunta c’è il secondogenito del governatore; e dove l’opinione pubblica, tranne rare eccezioni, è fatta di gente che «ha famiglia».