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 2017  settembre 16 Sabato calendario

I musei sportivi tra affari e tradizione

Sono 113 le “gallerie” dedicate allo sport che impreziosiscono l’offerta turistica di 51 province italiane, da Torino (che ne conta 8) a Bologna da Modena a Trento. I musei sportivi italiani sono principalmente dedicati all’automobilismo con 18 esposizioni permanenti, al ciclismo (15) e all’alpinismo (14), mentre 7 sono dedicate al calcio.
Il primo museo sportivo italiano è quello Nazionale dell’Automobile. Fondato nel 1960 a Torino conta oggi 180.000 visitatori l’anno. Il museo Ferrari, inaugurato a Maranello nel 1990, è attualmente quello più visitato in assoluto nel Bel Paese con 375.000 visitatori annui. Il 1996 è stato l’anno in cui l’Italia ha visto sorgere il primo museo dedicato al calcio: il San Siro Museum a a Milano che attira 250.000 appassionati l’anno. Solo due anni dopo, nel 1998, è nato a Borgo Panigale, in provincia di Bologna, il museo Ducati dove staccano il biglietto per visitarlo circa 40.000 persone all’anno. 
Il Duemila vede la consacrazione del genere museale dedicato al calcio e così le società iniziano a costruire le proprie esposizioni permanenti. Il primo è il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, inaugurato nel 2008 a Grugliasco. Subito dopo aprono le esposizioni di Genoa e Fiorentina. Il primo apre i battenti nel 2009 ed è meta di circa 10.000 appassionati l’anno. Il secondo viene inaugurato nello stesso anno mentre nel 2010 apre il Museo del Padova. Il trend si ferma, per ora, nel 2010 quando aprono altre due eccellenze del panorama museale sportivo italiano: e il Museo Enzo Ferrari e il Museo del Calcio, aperto nel 2000 e gestito dalla Figc.
Un caso che fa scuola è quello dello Juventus Museum. Dal giorno della sua inaugurazione, il 12 maggio 2012, è stato visitato da oltre 850mila persone entrando nella classifica dei 50 musei più visitati d’Italia e continuando a registrare, annualmente, una crescita costante di visitatori che oscilla tra il +12% e il +17%. Il Museo dedicato alla Juventus rappresenta un’esternalità positiva anche per le altre strutture presenti nella regione come la reggia di Venaria Reale (è possibile visitarla con lo stesso biglietto del J Museum) e soprattutto grazie alla sua inclusione nell’Abbonamento Musei di Torino e del Piemonte. Il museo bianconero ha anche ottenuto il riconoscimento dell’International Council of Museum.
Le arene dei più importanti club sono oramai entrate a far parte dei circuiti turistici internazionali permettendo alle società di incrementare in termini significativi i propri ricavi. Real Madrid e Barcellona rappresentano senza dubbio le best practice a livello mondiale. Il museo dei blancos, all’interno del Santiago Bernabeu, è diventato, con 1,2 milioni di ingressi l’anno, il terzo museo più visitato della città dopo il Museo Reina Sofia (2,6 milioni di visitatori) e il Museo del Prado (2,5 milioni di ingressi). Ancora più significativo il caso del Museo del Barcellona, che con 1,9 milioni di ingressi è lo spazio espositivo più visitato della Catalogna davanti al Museo Dalì di Figueres (1,3 milioni) e al Museo Picasso di Barcellona (920 mila presenze). Il Bayern Monaco è l’unico club europeo che riesce a competere con le due società spagnole, grazie agli 1,3 milioni di visitatori che ogni anno decidono di recarsi all’Allianz Arena e al FC Bayern Erlebniswelt.