Il Sole 24 Ore, 16 settembre 2017
Software e big data, le «boutique» italiane che innovano il calcio mondiale
C’è una rivoluzione silenziosa nel mondo dell’innovazione applicata al calcio che ha già conquistato società, procuratori, osservatori ed esperti e sta sovvertendo le regole del calciomercato. Forse è ancora presto per scovare i nuovi Cristiano Ronaldo e Lionel Messi con un algoritmo. Ma sempre più club ormai si affidano a sistemi di intelligenza artificiale per individuare i talenti su cui investire. E alla creazione e al costante perfezionamento di questi modelli si dedicano due «boutique» informatiche italiane: Wyscout e Wallabies.
La prima è nata a Chiavari nel 2004 dall’intuizione di Matteo Campodonico, Simone Falzetti e Piermaria Saltamacchia che, con la passione per il calcio e la voglia di semplificare il lavoro dell’allenatore, iniziano a riprendere le partite delle categorie dilettanti nell’area di Genova e trovano il modo di collaborare con alcuni tecnici della serie A,a partire da Serse Cosmi. Oggi Wyscout fattura 8 milioni di euro l’anno (con una crescita costante del 16%) ha 90 dipendenti in Italia dove fattura il 12% dei suoi ricavi. «Lavoriamo con più di 800 club professionistici ed oltre 20.000 professionisti, li supportiamo con prodotti innovativi e gestiamo relazioni in tutto il mondo – spiega Matteo Campodonico, Ceo di Wyscout –.La svolta è arrivata quando mi trovavo con un direttore sportivo italiano a poche ore dalla fine del calciomercato, nei minuti cruciali per chiudere un trasferimento. Minuti in cui tra le pile dell’archivio del club non si trovava più il dvd decisivo per l’acquisto del calciatore del momento. Il filmato del giocatore non venne trovato ma, allo stesso tempo, nacque l’intuizione e si dà il via a quello che di lì a poco sarebbe diventata Wyscout, il più grande database online del calcio». L’azienda dà lavoro a circa 500 persone in tutto il mondo e supporta lo sviluppo del calcio dall’élite di chi partecipa alla Champions ai club di periferia. Costituisce la prima piattaforma online del calcio internazionale con video, dati e classifiche e contenuti per tutti i i livelli di gioco.
L’anno della svolta è stato il 2010: nel corso di un anno oltre 100 club non italiani (inglesi, spagnoli, tedeschi, greci etc) iniziano a usare Wyscout. Nel 2011 c’è la prima edizione del Wyscout Forum: il primo evento di mercato dedicato agli operatori internazionali che dal 2012 si tiene nella capitale mondiale del calcio: Londra, alternandosi tra Emirates Stadium, Wembley e Stamford Bridge. L’anno dopo inizia la produzione dei big data, grazie al lavoro di oltre 200 football analysts. Nel 2014 si festeggia il traguardo dei 500 club in cinque Continenti. In ogni area del mondo c’è qualcuno che usa Wyscout. Nel 2015 apre la sede di Londra. Nello stesso anno la Confederazione Brasiliana (CBF) firma l’accordo con per tutte le squadre, dalla serie A alla serie D. Nel 2017, a 10 anni dal lancio della platform, si inaugura la sede di Shangai.
Si può considerare a pieno titolo una startup di successo Wallabies, nata nel 2016 dalla passione per il calcio di tre commercialisti – Luigi Libroia, Federico Romano e Marco Englaro – alla quale hanno aggiunto la propensione per la statistica e la business intelligence. L’idea di trasformare in start up quello che stavano facendo gli è venuta in mente quando, incaricati da Fininvest, stavano valutando il valore complessivo del Milan. In meno di un anno Wallabies ha conquistato numerose società di calcio e schedato più di trentamila calciatori attivi in 11 campionati. «Ci sono possibilità ancora inesplorate nel calcio come le variabili psicologiche dei calciatori o le correlazioni tra una serie di eventi che porta ad un gol, che attraverso una mole enorme di dati è oggi possibile analizzare – afferma Libroia –. La nostra mission è l’applicazione dell’intelligenza artificiale ai dati sportivi. Grazie ai nostri algoritmi abbiamo l’ambizione di diventare un punto di riferimento nel panorama della consulenza sportiva e scavare nei dati per estrapolare comportamenti oggettivi e, talvolta, inaspettati, in modo da portare un grande vantaggio competitivo per chi ne fa uso. ll prossimo passo sarà predire l’andamento prestazionale di un giocatore nella stagione». In sostanza il salto di qualità che Wallabies ha portato agli operatori del calcio è quello di far scoprire alle società giocatori che non conoscevano e che fanno al caso loro perché ricalcano le caratteristiche di atleti a cui fanno riferimento. Il primo passo è stato quello di elaborare algoritmi di “Machine Learning”. Una volta trovata la comparabilità tra due calciatori con una percentuale il gioco è fatto. Un osservatore dedicato alla visione di spezzoni di partita potrebbe visionare massimo il 5% dei calciatori professionisti e l’1% delle partite disputate in un anno. Grazie a Wallabies è possibile monitorare il 100% dei calciatori e osservare in maniera empirica il 100% delle partite disputate. Confrontando, per ogni giocatore, il valore della prestazione (dato Wallabies) con il valore di mercato.