Corriere della Sera, 16 settembre 2017
«Una pillola per dimenticare». La terapia dei sopravvissuti agli attacchi terroristici
Emmanuelle e Max stanno meglio, non hanno più attacchi di panico né incubi ricorrenti. Lou invece continua a vedere all’improvviso persone insanguinate, con lei il trattamento non ha funzionato. Emmanuelle, Max e Lou sono tre superstiti degli attentati di Nizza e del Bataclan. Assieme a un atro centinaio di scampati agli attacchi terroristici si sono sottoposti al programma sperimentale «Paris Mem», condotto dallo psicologo canadese Alain Brunet in 19 ospedali pubblici francesi. L’obiettivo è curare la sindrome da stress post-traumatico delle persone che hanno vissuto momenti spaventosi e hanno ricordi continui e invalidanti. «Non si tratta di cancellare la memoria – dice Brunet – ma di attenuare il dolore legato a quegli istanti. Permettere il ricordo rendendolo sopportabile». Il ricercatore di Montréal usa il propranololo, un farmaco betabloccante usato a partire dagli anni Settanta per curare l’ipertensione e poi le emicranie più gravi. La pillola contro i ricordi dolorosi ha dimostrato di funzionare più o meno in due casi su tre, rappresentati dai tre superstiti seguiti dalla trasmissione del servizio pubblico francese Envoyé Special.
In ospedale, il paziente prende una pillola di propranololo e poi è invitato a mettere per iscritto i suoi ricordi. Passata circa un’ora, il tempo che il farmaco faccia effetto, la persona legge a voce alta quel che ha scritto davanti a uno psichiatra. La stessa procedura viene ripetuta per sei settimane, e spesso intorno alla quarta seduta i pazienti dicono che quello che hanno scritto la prima volta non corrisponde più a quel che sentono in quel momento. Gli eventi sono gli stessi, ma producono sul corpo effetti diversi, meno violenti. «Ho tenuto per mano una donna colpita tra i tavolini all’aperto il 13 novembre – racconta Max —, le ripetevo che i soccorsi stavano arrivando ma è morta guardandomi. Non riuscivo più a vivere, volevo farla finita. Ora sto meglio, riesco a raccontarlo senza tremare». A luglio dell’anno prossimo si avranno i risultati definitivi del programma.