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 2017  settembre 16 Sabato calendario

Esplosione dentro la metro Londra torna nel terrore

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA. Per adesso lo chiamano “il terrorista della bomba nel secchio”. La polizia spera di dargli presto un nome e mettergli le manette. Una gigantesca caccia all’uomo sta cercando di individuare l’attentatore che ieri mattina ha deposto un ordigno rudimentale in una carrozza della metropolitana di Londra e si è dileguato prima dell’esplosione: un attacco rivendicato in serata dall’Isis. Ma qualcosa non ha funzionato. Un timer difettoso e un congegno artigianale provocano soltanto una “palla di fuoco”, che avvolge i passeggeri facendo 29 feriti, quasi tutti per ustioni, senza provocare vittime. Sono le 8,20, ora di punta per il lavoro, il treno della District Line (la “linea verde”) è pieno zeppo, la fiammata scatena il panico, molti cadono nella calca per raggiungere l’uscita. Ma il metrò è appena entrato nella stazione di Parsons Green, sud ovest della città, non ha ancora raggiunto il centro: non era probabilmente il posto e il momento previsto per l’attacco. Poteva andare molto peggio. Sul vagone rimane un secchio bianco, simile a quelli per la vernice, dentro alla busta di plastica di un supermercato, da cui spuntano cavi e fili: l’arma che avrebbe dovuto causare un massacro. Come nel luglio 2005 nella capitale britannica, quando ci furono 60 morti e 500 feriti.
«Un attacco codardo, intendeva arrecare danni significativi», afferma Theresa May dopo una riunione del Cobra, il comitato per le situazioni d’emergenza. La premier aumenta il livello d’allerta, da “severo” a “critico”(un nuovo attentato non solo è probabile ma potrebbe essere imminente). E polemizza con Donald Trump, che lancia via Twitter implicite critiche alle autorità britanniche: «Questi terroristi sono nel mirino di Scotland Yard, bisogna essere più duri». Replica la leader conservatrice: «Fare speculazioni non aiuta». La bomba (per analizzare la quale vengono evacuate le abitazioni attorno alla stazione), le telecamere a circuito chiuso e le testimonianze dei passeggeri dovrebbero fornire indizi per scoprire l’apparente “lupo solitario”. Non ci sono immediate rivendicazioni, ma la polizia non ha dubbi: «Si tratta di terrorismo». Con il passare delle ore, torna la calma. La linea verde riprende a viaggiare. A Parsons Green un ristorante italiano recapita pizza agli agenti. Un matrimonio viene celebrato lo stesso, spostando la funzione di un centinaio di metri. Nonostante la “bomba nel secchio”, la vita continua.