15 settembre 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - PASSA ALLA CAMERA LA LEGGE SUI VITALIZIREPUBBLICA.ITROMA - Nel giorno in cui 608 parlamentari alla prima legislatura (417 deputati e 191 senatori) maturano la loro pensione (un assegno da circa 1000 euro netti da incassare al compimento dei 65 anni) l’M5S parte all’attacco della casta, uno dei sui cavalli di battaglia privilegiati
APPUNTI PER GAZZETTA - PASSA ALLA CAMERA LA LEGGE SUI VITALIZI
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ROMA - Nel giorno in cui 608 parlamentari alla prima legislatura (417 deputati e 191 senatori) maturano la loro pensione (un assegno da circa 1000 euro netti da incassare al compimento dei 65 anni) l’M5S parte all’attacco della casta, uno dei sui cavalli di battaglia privilegiati.
In una conferenza stampa organizzata a Montecitorio, presenti anche Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, i 5 Stelle hanno lanciato un appello ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso: "Questo è l’ultimo atto forte per dire che noi vogliamo rinunciare. E questa è la richiesta che stiamo facendo con un atto formale - ha spiegato il deputato Simone Valente - applicare la legge Fornero anche ai parlamentari e avviare subito modifiche legislative per l’equità tra chi è nel Palazzo e chi è fuori. Questo è l’atto che sottoscriveremo a nome di tutto il gruppo parlamentare". Vitalizi, M5S presenta la rinuncia. Di Battista: Chiediamo di andare in pensione come tutti Condividi "Noi questo privilegio non lo vogliamo". Nel mezzo dello scontro sulla riforma Richetti che attende di essere discussa al Senato (con potenziali rischi di costituzionalità da valutare che potrebbero far saltare tutto), i 5 Stelle chiedono che dai 65 anni attuali, il diritto all’assegno per deputati e senatori alla prima legislatura venga spostato a 67 anni.
"Se fai due legislature, invece - ha aggiunto Di Battista - vai in pensione a 60 anni e non a 67 come gli altri". E comunque, ha chiosato Di Maio, "con una legislatura a 65 anni ti riconoscono 1.000 euro di pensione senza che tu abbia fatto qualcos’altro nella vita: c’è una bella differenza". "Naturalmente diranno che non si può fare - ha proseguito Di Battista - ci ostacoleranno, come hanno sempre fatto. Ma la soluzione c’è, non ci dicano stronz...".
Per il vicepresidente della Camera, nonostante la sostanziale abolizione del vitalizio (la pensione viene calcolata in base ai contributi versati dai parlamentari) siamo di fronte a "privilegi medievali che faremo saltare quando saremo al governo". Poi l’attacco contro i partiti definiti "animali politici morenti" che "arraffano il più possibile prima che arriviamo noi. Questa del vitalizio sarà la loro Armageddon".
"Sarà divertente - ha aggiunto - quando saremo al governo e realizzeremo il reddito di cittadinanza, trascinare quei 17 miliardi che servono dai loro privilegi alla gente che ne ha bisogno". Ma per il reddito di cittadinanza bisognerà cercare risorse anche altrove, visto che soltanto pochi mesi fa, proprio Di Maio aveva ricordato che i vitalizi per i 2.600 ex parlamentari costano circa 215 milioni di euro l’anno alle casse dello Stato".
APPUNTI PER GAZZETTA
L’aula di Montecitorio dopo due giorni di maratona ha approvato la proposta di riforma dei vitalizi per i parlamentari. Il testo passa ora al Senato dove approderà dopo la pausa estiva. Ecco i principali aspetti della normativa attuale e gli elementi di novità previsti dalla legge.
Come funziona oggi. Con la riforma dei Regolamenti interni delle Camere del 2012, l’assegno vitalizio di deputati e di senatori è stato abolito e al suo posto è stato istituito un sistema di tipo previdenziale. Tuttavia, i parlamentari cessati dal mandato prima del 2012 hanno continuato a percepire gli assegni vitalizi pre-riforma e a coloro che hanno esercitato un mandato prima di tale data, e che sono stati poi rieletti, viene applicato un sistema pro-rata, ossia basato in parte sulla quota di assegni vitalizi effettivamente maturata al 31 dicembre 2011 e in parte sulla quota calcolata con il nuovo sistema contributivo. I neo deputati, ossia quelli eletti la prima volta dopo la riforma, hanno invece diritto a una pensione interamente calcolata con tale sistema contributivo, che però ha regole differenti rispetto a quelle in vigore per i lavoratori dipendenti.
Che cosa cambia. La proposta di legge Richetti prevede non solo l’introduzione di un sistema previdenziale identico a quello vigente per i lavoratori dipendenti, ma anche la sua estensione a tutti gli eletti, compresi gli ex parlamentari che attualmente beneficiano dell’assegno vitalizio, in modo da abolire definitivamente i trattamenti in essere basati ancora sull’iniquo sistema dei vitalizi, definito un "privilegio medievale" dal M5S e che, denunciano i pentastellati Riccardo Fraccaro e Laura Castelli "interessa circa 2600 ex deputati e senatori, per un costo di 215 milioni all’anno" . La proposta di legge interviene anche sui vitalizi dei consiglieri regionali e sul loro trattamento previdenziale, in modo da adeguarli al nuovo regime valido per i parlamentari e per la generalità dei lavoratori. Si prevede, quindi, che le regioni, sia a statuto ordinario, sia a statuto speciale, e le province autonome di Trento e di Bolzano si debbano adeguare a quanto previsto per i parlamentari nazionali, pena la decurtazione dei trasferimenti statali che spettano loro.
Le novità punto per punto. In sintesi, sono questi i principali elementi di novità della proposta Richetti:
-per la prima volta si interviene con legge su una materia da sempre disciplinata dai Regolamenti interni agli organi parlamentari;
-il trattamento previdenziale dei parlamentari viene completamente equiparato a quello dei lavoratori dipendenti e viene applicato anche ai parlamentari il limite dei sessantacinque anni per l’erogazione del trattamento previdenziale, eliminando la possibilità di diminuire tale limite per ogni anno di legislatura ulteriore ai cinque prescritti, fino al massimo dei sessanta anni, come accade oggi;
-il nuovo sistema viene applicato anche ai trattamenti previdenziali in essere, compresi i vitalizi attualmente percepiti che vengono definitivamente aboliti e ricalcolati secondo il nuovo sistema contributivo;
- le nuove norme sono estese anche ai consiglieri regionali;
- viene istituita una gestione separata Inps in cui finiscono le risorse destinate alle pensioni dei parlamentari;
- è ammessa la reversibilità della pensione ai superstiti con le stesse regole che valgono per tutti i cittadini.