Gazzetta dello Sport, 15 settembre 2017
«Noemi voleva massacrare la mia famiglia»

Due questioni sul caso Noemi. S’è comportata bene la procura per i minorenni di Lecce quando non ha preso in considerazione le denunce della madre contro il fidanzato che le picchiava la figlia? Ha fatto bene la trasmissione Chi l’ha visto? ad annunciare in diretta ai genitori dell’assassino che Noemi era morta e il loro figlio aveva confessato?
• L’assassino si direbbe molto, ma molto fuori di testa. E se quello che ha detto nell’interrogatorio di ieri è anche minimamente vero, dovrebbe essere stata parecchio fuori di testa anche lei.
Il ragazzo ha 17 anni, un anno più di Noemi, ha quindi il diritto di restare anonimo. Lo si indica con le iniziali, L.M. All’inizio ha detto che Noemi vedeva troppa gente, e lui era pazzo di gelosia, e questo sarebbe stato il movente del delitto, e che fosse pazzamente geloso lo dicono anche molti testimoni. Ieri, nel cuore della notte e dopo un interrogatorio di ore e ore, ha però tirato fuori una nuova versione: «L’ho ammazzata perché voleva sterminare la mia famiglia». Secondo il suo racconto la sequenza del delitto sarebbe questa: cinque del mattino del 3 settembre, L.M. si presenta sotto la casa di Noemi, in via Madonna del Passo, a Specchia (siamo a poca distanza dal tallone d’Italia, Santa Maria di Leuca). Noemi scende, e ha con sé un coltello (stiamo riferendo la versione dell’assassino). La ragazza avrebbe detto qualcosa come: «Adesso basta, andiamo ad ammazzare i tuoi». Questo mentre giravano sulla macchina del padre di lui, Biagio, una cinquecento che L.M. guidava benché minorenne. Si sono fermati a Castrignano del Capo, devono aver continuato a litigare e, secondo quello che dice il ragazzo, lui l’avrebbe uccisa con lo stesso coltello che lei s’era portata dietro. È una ricostruzione tutta da verificare, perché finora gli inquirenti hanno sostenuto che Noemi è stata uccisa a colpi di pietra. Non è detto che dopo averla accoltellata non l’abbia finita a colpi di pietra.
• È indagato anche il padre?
Sì. Ci sono delle piccole macchie di sangue dentro la cinquecento e i carabinieri pensano che Noemi sia stata ammazzata a Castrignano proprio nel punto in cui è stato trovato il cadavere, sepolto malamente sotto un cumulo di pietre (i piedi fuoruscivano). L.M. - come si dovrà evincere dall’analisi delle celle telefoniche - dovrebbe a questo punto aver chiamato Biagio, che sarebbe corso sul posto e avrebbe aiutato il figlio a raccogliere le pietre - cavate da uno di quei muretti a secco tipici della zona -, a seppellire il cadavere e poi a lavare la macchina.
• Il figlio è veramente fuori di testa?
Angela Balenzano ha scritto sul Corriere di ieri che L.M. era in cura al Sert per uso di droghe leggere e in un anno aveva subito tre trattamenti sanitari obbligatori. C’è un video in cui lo si vede sfasciare a calci la Nissan Micra del padre di lei, che era andato ad affrontarlo per le botte ricevute dalla figlia. Anche ieri ha dato mostra di non essere in sé. Quando è stato accompagnato fuori dalla caserma dei carabinieri ha fatto delle boccacce verso la folla assiepata all’ingresso, e mancava poco che lo linciassero.
• Come fanno le donne ad amare uomini così?
Misteri dell’anima femminile, incomprensibilmente attratta, certe volte, proprio dalla violenza del partner. «Se mi picchia è perché a me ci tiene». Su Fb, il 23 agosto, Noemi postò la foto di una ragazza emaciata a cui un maschio tappa la bocca con una mano. Sotto, la poesia: «Non è amore se ti fa male / non è amore se ti controlla / non è amore se ti fa paura di essere ciò che sei / non è amore se ti picchia / non è amore se ti umilia / non è amore se ti proibisce di indossare i vestiti che ti piacciono / non è amore se dubita della tua capacità intellettuale / non è amore se non rispetta la tua volontà». Però in quegli stessi giorni aveva postato una foto in cui celebrava l’anno del fidanzamento e giurava che si trattava di amore eterno. La mamma Imma Rizzo, il 22 agosto, se l’era vista tornare a casa con la faccia gonfia, ed era andata per la seconda volta a denunciare L.M. alla procura per i minori di Lecce. Le due famiglie - quella di lei di Specchia, quella di lui di una frazione di Alessano - erano contrarissime a quella storia. C’è anche il fatto, tragicamente ridicolo, che quelli di Alessano e quelli di Specchia si detestano.
• Adesso infatti si dice che se i magistrati avessero dato un qualche credito alle due denunce, tutto questo non sarebbe successo.
Sul comportamento della procura minorile di Lecce sono state aperte due inchieste, una del ministero della Giustizia e una del Csm, l’organo attraverso cui i giudici autoregolamentano la loro vita. Una qualche indagine o interrogazione parlamentare partirà probabilmente anche per il programma Chi l’ha visto? La Sciarelli, quando non era ancora stato trovato il cadavere di Noemi (cercato disperatamente per 13 giorni), aveva spedito la sua inviata Paola Grauso a casa dell’assassino, non ancora reo confesso. Nel video, che la Rai ha censurato su internet, si vede Biagio spiegare molto tranquillamente che il figlio era innocente. «“Papà” mi ha detto “stai sereno, quando troveranno Noemi capiranno che io non c’entro niente”». A questo punto la Grauso comunica: «Hanno trovato la ragazza» e Biagio esclama «Bene, sono contento» ma la Grauso aggiunge: «Morta». Mentre i due genitori dell’assassino gridano, Grauso continua: «E L. ha confessato». Tutto in diretta.