ItaliaOggi, 14 settembre 2017
Diritto & Rovescio
Se la procedura della Brexit, cioè dell’uscita del Regno Unito dall’Europa, sarà perfezionata (e non c’è dubbio che lo sarà; l’unica cosa incerta, per il momento, è come essa avverrà), nel Parlamento europeo i posti da deputato saranno 73 di troppo. Questi seggi, infatti, sono oggi occupati dagli europarlamentari britannici. Uscendo l’Uk dall’Europa e usciti anche gli europarlamentari che la rappresentano, dovrebbe quindi essere logico che il Parlamento europeo riducesse di 73 posti anche i suoi scranni. Dovrebbe, in linea di logica, ma non in linea politica. Infatti, nell’emiciclo di Strasburgo, in molti stanno già pensando di spartirsi questi seggi diventati supplementari, fra i paesi che sono rimasti dentro la Ue in base al principio che più posti ci sono e più alta è la probabilità di farsi eleggere (rieleggere). Ma i costi? Chissene dei costi. Non li sosteniamo mica noi europarlamentari, i costi. Noi li percepiamo.