Il Resto del Carlino, 13 settembre 2017
Il Comune di Rimini vince il primo round: «Pagate l’Imu sulla vecchia questura»
«Dovete pagare l’Imu per l’anno 2015 e per l’anno 2016». E la somma che dovrebbe entrare nella casse di Palazzo Garampi è di quelle che pesano: quattrocentomila euro, calcolando anche le sanzioni previste. Il Comune ha vinto il primo round contro il ricorso presentato dal curatore fallimentare, Andrea Ferri, del crac Da.Ma srl, ossia della società che ha costruito la nuova questura e mai diventata operativa. A dar ragione al Comune è stata la prima sezione della Commissione tributaria provinciale, presieduta da Antonio Rustico. Gli uffici della direzione risorse finanziarie del Comune riminese avevano battuto cassa al curatore fallimentare in merito all’Imu non versata. Gli anni in questione sono il 2015 e il 2016- Una cifra che supera di gran lunga i 400mila euro tra dovuto e sanzioni. Ma il curatore fallimentare della Da.Ma aveva preso carta e penna pur di non pagare un euro. «Sono soldi non dovuti», in pratica la contestazione fatta. Infatti il curatore aveva impugnato l’accertamento del settembre 2016, adducendo una lunga serie di motivazioni. Secondo il curatore Ferri l’immobile, situato in via Ugo Bassi, era «inagibile, inabitabile e di fatto non utilizzato dalla Da.Ma srl». STANDO a quanto accertato dalla commissione tributaria, l’immobile però «non era stato dichiarato nè inagibile nè inabitabile, e neppure risulta che il Comune abbia negato permessi edificatori ovvero che si siano state richieste di variazioni». Le fotografie che erano state prodotte dal curatore fallimentare della Da.Ma «evidenziavano sì uno stato di abbandono, di incuria e di scarsa sicurezza dell’edificio, ma in nesun caso risultano della carenze strutturali e funzionali non superabili con interventi manutentivi». Insomma, l’immobile non aveva quei requisiti di inabitabilità, inagibilità e di non utilizzo paventati nel ricorso. L’immobile è stato dato in utilizzo (commodato gratuito) al club «Guerrieri per gioco», un’associazione dilettantistica sportiva che pratica il soft air. Da qui il rigetto delle richieste del curatore fallimentare e la conferma, invece, della legittimità della pretesa di pagamento dell’Imu da parte del Comune (che si era affidato al dottor Adalberto Gambetti) per il 2015 (150mila euro) e 2016 (100mila euro) per un totale che supera i 400mila euro contando le sanzioni.