la Repubblica, 10 settembre 2017
Di cosa si parla a Mosca: i cantieri delle nonnine
«La Russia ha due problemi: gli imbecilli e le strade», sono soliti dire i russi attribuendo la massima allo scrittore ottocentesco Nikolaj Gogol. Due secoli dopo l’adagio è sempre attuale. Le condizioni climatiche mettono a dura prova l’asfalto e la manutenzione spesso difetta. Risultato: la maggior parte delle strade è un colabrodo. Stanche di aspettare invano l’intervento delle autorità locali, alcune babushke, “nonnine”, tra cui una novantenne, hanno pensato di fare da sé. Dopo aver sborsato una quota di 500 rubli a testa, hanno comprato un carico di terriccio e si sono messe al lavoro armate di picconi e carriole. In men che non si dica hanno riparato la strada che attraversava il loro villaggio di Srednij Bugalish nella regione di Sverdlovsk. La notizia ha presto fatto il giro dei social e dei media coprendo d’imbarazzo il governo locale. C’è chi le ha soprannominate “eroine dell’era moderna” e chi le “dure babushke degli Urali”. Se a Sverdlovsk le autorità locali hanno peccato di negligenza, nella regione di Nizhnij Novgorod sono state fin troppo zelanti. Di ritorno dopo l’estate, una famiglia ha trovato la propria abitazione rasa al suolo per metà e una strada nuova di zecca dove prima c’era il bagno. Nessun preavviso, nessun risarcimento. Le autorità hanno provato a difendersi. Non c’è stata alcuna demolizione, hanno detto prima. Poi, davanti all’evidenza delle immagini dello scempio e dei documenti catastali, hanno ammesso l’errore. Con buona pace di Gogol.