La Stampa, 11 settembre 2017
Il lungo boom dell’oro fa guadagnare anche le società di estrazione
Non solo oro. A brillare sui mercati in questi giorni sono anche i titoli delle grandi società minerarie che estraggono il metallo prezioso. Finite nell’ombra negli ultimi anni, oggi sono di nuovo richieste. L’attesa è che approfittino della corsa del lingotto: in settimana ha raggiunto i nuovi massimi dell’ultimo anno portandosi a quota 1355 dollari l’oncia, per poi chiudere venerdì a 1347 dollari. Da inizio anno l’oro ha guadagnato il 17% in dollari (calcolato in euro il progresso però è solo del +3%).
A spingere non è solo il ritorno dell’oro. Per società, come la statunitense Newmont Mining, e le canadesi Barrick Gold e GoldCorp, sono attesi anche benefici dalle recenti ottimizzazioni delle strutture di costo che abbasseranno le spese di produzione e si rifletteranno positivamente sui margini. Attualmente il costo di estrazione per un oncia di oro si aggira intorno ai 950 dollari. Nel 2012 era molto più alto e, in media per i grandi gruppi, si aggirava intorno ai 1200 dollari. Per le tre società minerarie, l’ultimo mese è stato di rialzi tra il 5 e il 12% in Borsa.
Intanto la domanda di oro continua a salire. «Molto dipende dalle tensioni geopolitiche in Corea del Nord e in Medio Oriente – spiega Massimo Siano, numero uno di Etf Securities per l’Europa del Sud -. Il mercato probabilmente aveva sottovalutato queste scosse e ultimamente, comprando oro, è alla ricerca di un rifugio sicuro». C’è anche un’altra tendenza che potrebbe favorire la risalita. «Non dimentichiamo che il metallo giallo è anche uno scudo contro l’inflazione e i prezzi, poco a poco, stanno salendo un po’ ovunque, in particolare in Gran Bretagna dopo la Brexit».
E sono tornati anche gli acquisti sui lingotti fisici. Lo segnala Bolaffi Metalli Preziosi che ha chiuso il mese di agosto con un boom sorprendente nelle vendite online dell’oro. È stato di oltre 365 mila euro, infatti, il fatturato derivante dalla vendita di lingotti tramite il sito della società (www.bolaffioro.it). «Un ricavato tre volte superiore rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente – ha dichiarato Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Bolaffi Metalli Preziosi -. È significativo che in agosto, con i punti vendita chiusi nelle due settimane centrali, i nostri clienti, preoccupati per l’incertezza geopolitica, abbiano deciso di non rinunciare ai loro investimenti neanche in vacanza, affrettandosi ad acquistare lingotti e monete di borsa con un semplice click».