Gazzetta dello Sport, 11 settembre 2017
Diluvio a Livorno, sette morti

Un diluvio ha allagato Livorno e ucciso sei o sette persone almeno. Ma ci sono anche i dispersi in città e nel resto della Toscana. Il sindaco Filippo Nogarin, del M5s, accusa la Protezione civile, sostenendo di non essere stato avvertito di quello che stava per succedere. Ha fatto sapere di aver chiesto al governo la dichiarazione dello stato d’emergenza. Il governatore della regione Toscana, Enrico Rossi (Mdp), ha annunciato uno stanziamento immediato di tre milioni per far fronte alle prime necessità. Anche Roma è stata colta di sorpresa dal nubifragio: tra gli infiniti guai occorsi ieri alla Capitale per via della pioggia, ha fatto il giro del mondo il video dei cassonnetti della spazzatura galleggianti davanti a un Colosseo inopinatamente sorgente dalle acque. Il sindaco Virginia Raggi, anche lei del M5s, s’è limitata a consigliare ai romani di non uscire di casa.
• Resoconto sui morti di Livorno, per favore. So che è andata all’altro mondo un’intera faliglia.
Sì. Si tratta della famiglia di Simone Ramacciotti, 37 anni, e di Glenda Garzelli, 35, titolari dell’agenzia delle Assicurazioni Generali “Empoli”. Vivevano in un seminterrato all’angolo tra viale Nazario Sauro e via Giorgio Rodocanacchi. Siamo nei pressi dello stadio Armando Picchi. È esondato il Rio Arzenda, e l’acqua ha invaso l’appartamento, sommergendo la famiglia che stava dormendo. Simone era già uscito in strada, dove aveva trovato suo padre Roberto, di 65 anni, abitante al piano di sopra. Quando i due si sono resi conto che là sotto stavano annegando tutti, si sono tuffati per portare in salvo almeno i bambini. Hanno portato fuori prima la più grande, Camilla, di 3 anni. Poi si sono immersi di nuovo, e, secondo il racconto di un vicino, più e più volte, annaspando e senza riuscire ad afferrare la mamma e l’altro figlioletto, Filippo, di due anni festeggiati appena il giorno prima. Alla fine non sono riemersi neanche loro. Non dobbiamo pensare a un semplice allagamento di acqua, come se l’appartamento si fosse trasformato in una bella piscina. Là sotto c’era soprattutto fango. Fango spesso, nero, lurido, soffocante. I cadaveri sono stati tirati fuori molte ore dopo dai sommozzatori.
• Gli altri morti?
Raimondo Frattali, di 70 anni, in via Fontanella. La moglie e la figlia si sono salvate salendo sul tetto della casa. Roberto Vestuti, 74 anni, di Carrara, in via Sant’Alò. Lo scontro frontale sulla via Emilia, in cui ha perso la vita un ragazzo di 22 anni, Matteo Nigiotti, va attribuito quasi certamente al maltempo. Le acque del rio Ardenza hanno trascinato da Collinaia a via Tre Ponti un uomo di cui non si sa ancora il nome e che si è salvato aggrappandosi al ramo di un albero. Non ci sono ancora tracce di sua moglie. Ci sono almeno altri tre dispersi in provincia. Il governatore Emilio Rossi, molto scosso, ha detto: «Non è possibile che le persone muoiano così numerosamente. È un dato drammatico e inaccettabile». Non ha rilasciato dichiarazioni polemiche. Le tralascio, nel nostro breve spazio, l’infinita lista degli altri disastri, strade e ferrovie interrotte, crolli, alberi sradicati e quant’altro.
• La difesa del sindaco di Livorno, Filippo Nogarin.
«Abbiamo chiesto e ottenuto lo stato di calamità», «la situazione è drammatica», «le onde di piena hanno fatto tracimare molti fiumi», «molte famiglie sono state letteralmente travolte. L’allerta meteo non lasciava presagire quanto è accaduto», «non ci aspettavamo questa situazione perché l’allarme dato dalla Protezione civile era arancione, invece ci siamo svegliati così», «dobbiamo smettere di gestire le situazioni per emergenze invece dobbiamo porci su un piano di prevenzione». Alla domanda «Si poteva evitare?» ha risposto: «Sì, se ci fosse stata prevenzione». Nogarin è sindaco di Livorno da più di tre anni. Federica Fratoni, assessore all’Ambiente e alla Protezione civile della Regione, gli ha risposto così: «Il sistema di allerta era adeguato alla natura dell’evento e ha funzionato perfettamente, comunicato fin dal primissimo pomeriggio del 9 settembre ai sindaci e alle amministrazioni. Mi pare che il sindaco Nogarin stia, nei fatti, cercando di alimentare polemiche per addossare responsabilità che non ci sono».
• Ma quanta pioggia è caduta?
Quattrocento millimetri in poco più di quattro ore, tra le due e le quattro di notte. In pratica, in una sola notte le precipitazioni di tre mesi. Secondo i meteorologi il vento molto forte che soffiava da mare verso terra ha creato una sorta di tappo che ha reso più difficoltoso lo scarico in mare o nei fiumi dei torrenti. Hanno tracimato in parecchi dai loro letti.
• È stato così violento anche il nubifragio di Roma?
Sì, molto violento, cento millimetri in tre ore. Si sono allagate, tra le altre, Acilia, Ostia, Infernetto, via di Valle Aurelia, Boccea, via di Casal di Selce, Trigoria (dove si allena la Roma), via Cassia, chiusi pezzi di metro A e B, cancellati treni e traghetti. Il quartiere Prati, a ridosso di San Pietro e Castel Sant’Angelo, è rimasto senza luce alle dieci di ieri mattina e si prevede che l’energia elettrica non tornerà prima di oggi. Io stesso, benché scriva al computer grazie alla riserva della batteria e a un modem portatile, procedo tuttavia, nell’anno 2017, a lume di candela.