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 2017  settembre 10 Domenica calendario

Grande Slam di tennis, affare d’oro per i «Fab Four»

La semifinale tra Rafael Nadal e Roger Federer agli US Open non c’è stata. Anzi, dei cosiddetti Fab Four, a New York, ne mancavano due, Andy Murray e Novak Djokovic, causa infortuni. 
Sono loro ad aver dominato il tennis mondiale negli ultimi anni. Dal 2005 a oggi, dei 52 tornei del Grande Slam disputati solo sei volte il vincitore non è stato uno dei “Maginifici 4”. Dal dominio sul campo a quello di guadagni e sponsor il passo è breve. In vetta al ranking del prize money vinto in carriera c’è Djokovic davanti a Federer, mentre lo svizzero precede il serbo nella classifica Forbes che considera i guadagni dell’ultimo anno, comprese sponsorizzazioni e ospitate. Per tutti la percentuale dei montepremi vinti in carriera deriva per oltre il 40% dai tornei dello Slam, di questi per Nadal quasi il 20% arriva dal Roland Garros, mentre per Federer oltre il 15% da Wimbledon.
In termini di sponsor, il top player è lo svizzero con 11 brand (Barilla, Credit Suisse, Jura, Lindt, Mercedes Benz, Moet & Chandon, Net Jets, Nike, Rolex, Sunrise, Wilson), seguito dallo spagnolo con 7 (Babolat, Banco Sabadell, Kia, Movistar, Nike, Richard Mille, Tommy Hilfiger), il serbo con 6 (Adidas, Anz, Head, Jacob’s Creek solo per Film Series, Lacoste, Seiko) e dallo scozzese con 4 (Head, Jaguar, Standard Life, Under Armour). Tre Fab Four su quattro hanno contratti con brand di orologi, di lusso per Nadal e Federer, rispettivamente testimonial per Rolex e Richard Mille, mass market per Djokovic (Seiko). «Le nostre scelte sono cambiate a cavallo del biennio 2010-11. Prima anche Nole era legato a marchi di lusso che però non investivano nella comunicazione perché per loro è il prodotto stesso a comunicare. Noi, invece, avevamo bisogno di aziende che potessero accompagnare la sua crescita a livello tennistico anche sul piano dell’immagine e quindi abbiamo scelto brand più mass market come Seiko che ha fatto campagne pubblicitarie ovunque», spiega Edoardo Artaldi, manager di Djokovic. «Quello di Novak è stato un percorso più difficile rispetto a quello degli altri Fab Four perché lui viene da un paese povero e dalle note vicende, alle spalle non ha mai avuto il supporto di aziende in grado di sostenerlo. Oggi, la maggiore attenzione nei riguardi di Djokovic arriva dal mondo asiatico e dal Sud Europa, Francia in testa», conclude Artaldi. Diverso il caso di Rolex. Il marchio di orologeria svizzera è partner del tennis dal 1978 quando, per la prima volta, si è associato a Wimbledon a cui poi sono seguiti Australian Open e Atp Finals. La partnership tra Nadal e Richard Mille è invece iniziata nel 2010 e tutti i modelli realizzati per lo spagnolo sono limitati a 50 pezzi. Il mercato dell’azienda, che nel 2016 ha fatturato 225 milioni di franchi svizzeri, è globale. «Ci piace essere parte di un progetto fin dall’inizio. Per questo, lo scorso anno, abbiamo firmato con un nuovo testimonial nel tennis, Alexander Zverev, su consiglio di Nadal», dichiarano dalla Richard Mille.
Unico marchio italiano presente tra gli sponsor dei Fab Four è Barilla che vanta Federer come brand ambassador. «Per anni ho nutrito il sogno che Roger potesse unirsi a noi nella missione di aiutare la gente a mangiare meglio, per la propria salute e la sostenibilità del pianeta. Ora il sogno è diventato realtà», ha detto il vicepresidente Luca Barilla.