9 settembre 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - SI TORNA A SCUOLACORRIERE.ITTorino ha fatto da capofila, Firenze l’ha seguita, Genova si sta accodando e un nuovo fronte si sta aprendo nel Lazio e in Puglia
APPUNTI PER GAZZETTA - SI TORNA A SCUOLA
CORRIERE.IT
Torino ha fatto da capofila, Firenze l’ha seguita, Genova si sta accodando e un nuovo fronte si sta aprendo nel Lazio e in Puglia. La battaglia della «schiscetta» a scuola, ovvero del pasto domestico al posto della mensa, sta avanzando in tutta Italia a suon di sentenze di tribunale. Il ministero dell’Istruzione finora ha solo emesso una circolare per equipararlo a un pasto speciale, ma attende una sentenza definitiva della Corte di cassazione per pronunciarsi. In Senato c’è un disegno di legge che vorrebbe bloccarlo: «È stato scritto dalle ditte di ristorazione», protesta l’avvocato Guido Vecchione, che difende migliaia di famiglie. Che dovranno barcamenarsi tra presidi, tribunali e uffici scolastici per difendere il panino da casa
La questione del pasto da casa resta non definita. Il Miur è in attesa della sentenza della Cassazione. Intanto però si aprono nuovi fronti di battaglia. Arriva in terza media il test d’inglese all’interno dell’Invalsi. E resta il nodo delle reggenze dei dirigenti scolastici
di Valentina Santarpia2 di 4
Un test di lingua straniera alla fine delle medie che entra nel curriculumAlla fine della scuola media i ragazzi dovranno dimostrare di avere almeno un livello di conoscenza A2 dell’inglese: e lo faranno con i nuovi test Invalsi, che saranno somministrati in aprile, in date diverse nelle varie scuola. I risultati non saranno parte dell’esame di terza media, ma segnati nel curriculum. «Chiederemo un posizionamento sul reading e sul listening e valuteremo l’use of English incrociando i risultati», anticipa la presidente dell’Istituto di valutazione, Annamaria Ajello. «I test saranno realizzati con i computer e corretti automaticamente». La novità entrerà in vigore dalla primavera alle scuole medie. E l’anno prossimo (2018-2019) per i maturandi. Gli alunni della primaria effettueranno ancora i test cartacei.
Mancano 799 presidi all’appello per completare la pianta organica, ci sono attualmente 1.133 reggenze, ovvero un preside che gestisce più scuole, e a settembre 450 posti si libereranno per i pensionamenti, ma ci saranno solo 259 assunzioni. E il bando per il nuovo concorso per presidi, annunciato mesi fa, è stato rinviato ancora una volta. Ora manca la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del regolamento. «In totale stimo in 3.000 le presidenze che andranno a reggenza l’anno prossimo», dice Giorgio Rembado, presi-dente dell’associazione nazionale presidi, che da maggio si batte per un riconoscimen-to, anche economico, dei 7.273 dirigenti scolastici italiani. Le situazioni più critiche? In Lombardia e Veneto.
CALENDARIO
Aprite le agende: le vacanze scolastiche sono un ottimo momento per programmare. Il nuovo inizio, per esempio. Che riserva qualche sorpresa. In Lombardia, per esempio, il calendario regionale stabilisce ormai da alcuni anni che la prima campanella suoni il 12 settembre. Anche se a Milano i presidi tendono ad anticipare per andare incontro alle esigenze delle famiglie. Così l’anno scorso molti bambini e ragazzi sono tornati sui banchi fra il 7 e l’8 settembre. Quest’anno invece, calendario alla mano, la maggior parte delle scuole hanno deciso di riaprire i battenti l’11, che poi è un lunedì. Le vacanze di Natale vanno dal 23 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018, quelle di Carnevale il 12 e 13 febbraio 2018, le vacanze di Pasqua dal 29 marzo al 3 aprile 2018. Ultimo giorno di scuola: 8 giugno 2018 (30 giugno per le scuole dell’infanzia).
Erano state annunciate in pompa magna l’8 agosto dal Consiglio dei ministri: 52 mila assunzioni di nuovi prof a scuola entro agosto. A distanza di un mese esatto ne sono state portate a termine solo 30 mila. Mancano 22 mila docenti all’appello: le cattedre vuote sono soprattutto al Centro e al Nord, dalla Toscana in su, in particolare nelle scuole secondarie di primo grado. I «buchi» riguardano i prof di matematica, di sostegno e di lingue, sia nelle graduatorie — ormai esaurite per molte classi di insegnamento — che tra i vincitori dell’ultimo concorso, che ha registrato un record di bocciati.
Rientro in classe, i nodi e le novità: dal panino a scuola al test di inglese in terza media Prev Next Il pasto portato da casa: la controversia del pranzo in attesa di una sentenza
Il risultato? Anche il prossimo anno ci saranno almeno 100 mila supplenti nelle aule, pronosticano i sindacati. La stima è presto fatta: ai 22 mila posti che non saranno coperti da assunzioni vanno aggiunte 15 mila cattedre che dovevano diventare stabili, cioè passare dall’organico di fatto a quello di diritto. Ma che non sono state autorizzate dal ministero delle Finanze, che ha approvato il consolidamento di soli 15 mila posti dopo un braccio di ferro con il ministero dell’Istruzione, adducendo motivi di bilancio. Poi ci sono da considerare le circa 40 mila deroghe del sostegno, stimate dall’Osservatorio dei diritti della scuola, ovvero gli insegnanti che vengono affiancati agli studenti disabili solo a inizio anno scolastico, su spinta delle sentenze dei tribunali. A questi vanno affiancati circa 10 mila docenti che occupano gli spezzoni di cattedra. Infine, c’è una fetta, che va dai 13 mila in su, di prof che decide di avvalersi di part-time, congedi, aspettative familiari o per dottorati di ricerca.
GUARDA IL GRAFICO Il ritorno in classe di 100mila supplenti«Ancora una volta sulle assunzioni dei docenti si misura la distanza tra il dire e il fare — commenta amara Maddalena Gissi, segretaria Cisl —. Anche quest’anno migliaia di docenti abilitati continueranno a lavorare come supplenti su posti vacanti e disponibili». Di chi è la colpa? «Di un piano di assunzioni che non ha tenuto conto delle necessità reali della scuola, e di concorsi falliti», dice Pino Turi, della Uil. I candidati giusti infatti ci sono, ma sono nelle graduatorie «sbagliate». Un dato di cui si è reso conto lo stesso Miur, che infatti ha annunciato per febbraio un concorso riservato proprio a quei prof supplenti che sono nelle graduatorie di seconda e terza fascia e che oggi non possono essere assunti. Intanto il film è quello già visto negli ultimi anni: il numero dei supplenti non si è mai abbassato sotto i 100 mila, nonostante l’annuncio della fine della supplentite. Un calo si è avuto nell’anno di approvazione della Buona scuola, 2015-2016, ma si tratta di briciole — circa 10 mila in meno — a fronte di un piano di assunzioni per 86 mila docenti. «Questi dati — conclude Annamaria Santoro, Cgil — dimostrano che i problemi storici della scuola continuano a pesare sulla continuità didattica e sul regolare avvio dell’anno scolastico».
Per la ministra Valeria Fedeli, questo sarà l’anno in cui tutti i prof — anche i supplenti «lunghi» — saranno al loro posto il primo giorno di scuola. Ma i termini per aggiornare le graduatorie dei supplenti «brevi» — 700 mila aspiranti— scadono il 14 settembre
«La matematica è una materia estremamente creativa, c’è sempre un modo originale di considerare un problema di geometria, logica o algebra, un’intuizione che permette di risolvere un quesito in un modo nuovo», così si racconta Massimiliano Foschi, ragazzo quattordicenne di Civitavecchia che ha vinto la trentunesima edizione della Finale Internazionale dei Giochi Matematici e Logica, disputata il 30 e 31 agosto presso l’Università Paris-Diderot.
Rapporto Timss: studenti italiani al palo in matematica e nelle scienzeE le ragazze stanno a guardare Prev Next Singapore in vettaIl giovane, già campione nel 2016, ha messo a segno un record senza precedenti: ha infatti replicato il primo posto ottenuto nel 2016 pur passando dalla categoria C1 (1a e 2a media ) alla categoria C2 (3a media e 1a superiore) ed è il primo in assoluto a riuscire in tale impresa nella storia dei Giochi.
Invalsi 2017, seconda superiore: domande e risposte di matematica Ecco i quiz di italiano e le soluzioni Prev Next Matematica, domanda n. 1: la conferenzaLa finalissima
La finalissima che si è tenuta a Parigi è la fase conclusiva dei giochi promossi dalla Fédération Française des Jeux Mathématiques, alla quale hanno acceduto i migliori studenti italiani, dopo una selezione con 45.000 candidati. La federazione italiana, accompagnata da Angelo Guerraggio –docente della Bocconi e responsabile accompagnatore della selezione italiana a Parigi- ha gareggiato con allievi di selezioni provenienti da Francia, Tunisia, Niger, Belgio, Quebec, Svizzera, Russia.
Risolvere un problema è un’emozione
La passione di Massimiliano per la matematica è iniziata fin dalle elementari e alle medie risalgono le sue prime gare nazionali: «Le gare sono un’occasione per incontrare diverse persone che conosco da tempo e un ottimo modo per allenarsi. Anche qui a Parigi ho avuto modo di incontrare alcune persone già conosciute a festival e competizioni nazionali, è stata un’esperienza emozionante e ho apprezzato l’affiatamento e lo spirito di squadra della delegazione italiana».
Il futuro al liceo scientifico
Massimiliano ha appena concluso la scuola media «Ennio Galice» e sta per iniziare il liceo scientifico. Da Parigi, dove si trova al momento con la sua famiglia, ci racconta: «So che la matematica sarà una parte importante del mio futuro, anche se non ho ancora deciso quale sarà il mio percorso professionale». Intanto, il giovane firmerà a breve un libro di problemi matematici dal titolo «Dar la caccia ai numeri», edito da Dedalo Edizioni e scritto a quattro mani con Daniele Gouthier, professore di matematica alla Sissa di Trieste.