Corriere della Sera, 8 settembre 2017
A Villa Trump pronti all’urto. Deserte le regge di attori e star (e Branson si chiude in cantina)
WASHINGTON La strada che porta al resort di Mar-a-Lago è bloccata. La residenza di Donald Trump, la Casa Bianca d’inverno, è ancora più inaccessibile. «Qui intorno si allagherà tutto. Ci aspettiamo almeno un metro di acqua», dice al telefono Guido Lombardi, l’amico italiano del presidente.
In questi giorni è rimasto a Palm Beach, in Florida, dove possiede un appartamento a cinque chilometri da Mar-a-Lago. «Io abito in un condominio, però. Stiamo spostando tutte le piante, le sedie a sdraio, abbiamo messo al sicuro le auto… come? No, non ho parlato con Donald. Penso sia molto occupato con questa emergenza, la Corea del Nord e altre cose».
Se non lui, qualcuno della famiglia starà coordinando i lavori per proteggere Mar-a-Lago dalla furia di Irma e, probabilmente, si sarà informato sui danni riportati da un’altra lussuosa proprietà, undici camere da letto, nell’isola di Saint Martin.
Trump, con i suoi immobili, i campi da golf è solo uno dei tanti miliardari che compaiono, di tanto in tanto, in Florida e nei Caraibi.
Richard Branson, imprenditore dal multiforme ingegno, a capo di un gruppo che comprende circa 400 società, dagli aerei alle carte di credito, nei giorni scorsi si è barricato nel suo atollo privato di Necker, nelle Isole Vergini. Ha aspettato Irma, documentando tutto con foto postate sui social. Ne è venuto fuori un racconto certamente diverso dalle immagini di devastazione sconvolgente che cominciano ad arrivare dalle cittadine di Barbuda o Portorico. Branson si è chiuso nella cantina della sua grande dimora, con i familiari, gli amici e una cantina di vini eccellenti.
Hanno giocato a dadi, fatto fuori le scorte, dormito avvolti nei piumini, tutti insieme in una specie di bunker creato per l’occasione: «Erano anni che non facevo un pigiama party», ha concluso. Anche questa è la realtà dei Caraibi. Ci sono le catapecchie di Haiti, le abitazioni decorose e ville come quella di Branson, dove, qualche mese fa, è stato ospite anche Barack Obama con la moglie Michelle.
Anche questi paradisi naturali sono terre di contraddizioni: soldi imboscati nei paradisi fiscali; turismo low cost, nei villaggi con i braccialetti del tutto compreso; rifugi blindati per i super vip.
Ecco la mappa da seguire. A Mustique c’è il «buen ritiro» di Mike Jagger; ad Antigua quello della attrice Oprah Winfrey, forse la conduttrice televisiva più popolare d’America. Sulle spiagge di Turks e Caicos si sono installati il chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards e l’attore Bruce Willis.
Più a nord, nelle Bahamas, ecco altre star di Hollywood: Eddie Murphy, Johnny Depp e Nicolas Cage, che ha a disposizione un isolotto grande 16 ettari. C’è anche un rumoroso John Travolta, che nella sua proprietà ha fatto costruire una pista dove atterra pilotando personalmente il suo jet. Da quelle parti, a Musha Cay, ha preso casa anche il celebre mago illusionista David Copperfield.
Ricchezze antiche e più recenti si mescolano a Saint-Barth, con il suo porticciolo sempre affollato da barche costosissime.
La scoprì negli anni Cinquanta David Rockefeller, trasformandola in una piccola capitale della mondanità internazionale. Oggi è meta e status symbol degli imprenditori rampanti, come il russo Roman Abramovich, titolare, tra l’altro, della squadra di calcio del Chelsea.
Nessuno di loro, a quanto risulta, ha voluto imitare l’esperienza di Branson. Tutte le star hanno seguito Irma da lontano, in televisione.