Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  settembre 07 Giovedì calendario

Stop alle bibite zuccherate nelle scuole secondarie Ue

Niente più bollicine, zuccheri o coloranti. Dal 2019, nelle scuole secondarie di tutta Europa, non saranno più in vendita bibite zuccherate. 
È quanto prevede l’iniziativa volontaria messa in campo dall’associazione continentale di settore, l’Unesda, e annunciata ieri.
Ampliando l’autolimitazione sulle vendite di soft drinks nelle scuole primarie in vigore dal 2006, il piano d’azione prevede di interrompere entro la fine del 2018 ogni attività di marketing e vendita anche negli istituti d’istruzione superiore: secondo l’associazione di categoria, l’iniziativa metterà «al sicuro» oltre 50mila scuole e più di 40 milioni di studenti.
Alla rinuncia alle vendite promettono di aderire tutte le aziende aderenti alla rete Unesda: colossi di settore come Red Bull, Pepsi e Coca Cola, ma anche gruppi del calibro di Danone e Nestlé.  
A partire dal 1° gennaio 2019 nei distributori delle scuole superiori d’Europa dovrebbero dunque restare in vendita – oltre all’acqua – soltanto bibite a ridotto contenuto calorico o senza calorie. 
Una scelta, quella di Unesda, accolta con favore dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che definisce l’iniziativa una «scelta giusta, che tutela i nostri ragazzi». Più fredde le associazioni dei consumatori come la Beuc, che sottolinea come l’industria del settore possa «andare oltre facendo sforzi seri ed efficaci di riformulazione», per esempio puntando sul lancio di nuove bevande con tenore di zucchero inferiore.