Il Messaggero, 7 settembre 2017
Taglio del 30% a Bruno Vespa ma per le star spunta una norma aggira-tetto `
ROMA Alla Rai il barometro di Che Tempo che fa volge al sereno. Così come quello del dg, Mario Orfeo. Il cda di Viale Mazzini ha dato il via libera all’unanimità al contratto con la società di produzione L’Officina che produrrà il programma di Fabio Fazio, in onda da domenica 24 settembre su Raiuno. E Orfeo può esultare anche perché sono stati risparmiati un altro po’ di euro sul costo di ciascuna puntata, sceso da 450mila e 410mila, meno della metà di quanto si spende per una prima serata.
Due schiarite anche per quanto riguarda il rinnovo del contratto di Bruno Vespa e l’incarico di Milena Gabanelli, anche se in quest’ultimo caso non tutte le nubi sono scomparse dall’orizzonte. Il dg e Vespa hanno trovato l’accordo. «Avevo manifestato la mia disponibilità a una riduzione del 30% del compenso percepito nell’ultimo triennio (1.800.000 euro all’anno)», spiega l’anchorman, il cui compenso diventa dunque di 1.260.000 euro. «L’ho fatto in segno di solidarietà con i dirigenti Rai ai quali è stato imposto retroattivamente un forte taglio retributivo, con l’auspicio che la norma relativa venga rivista al più presto per non far uscire l’azienda dal mercato manageriale. L’ho fatto anche per dare un piccolo contributo alla serenità aziendale in un momento di forti polemiche, anche sulle retribuzioni – aggiunge il giornalista -. La direzione generale Rai ha accettato e mi ha rinnovato il contratto per due anni, più l’opzione per un terzo. Ringrazio Mario Orfeo per aver annunciato di voler festeggiare con me l’anno prossimo i 50 anni del concorso che nel 1968/69 – primo classificato – mi portò al telegiornale».
Alla Gabanelli è stato riservato il posto di condirettore di RaiNews, con delega allo sviluppo del web e alla struttura del data journalism. Tuttavia Orfeo e la Gabanelli devono ancora vedersi e solo dopo l’incontro risolutivo il neo condirettore deciderà se accettare o no l’incarico. Comunque, il fatto che a proporre la nomina della Gabanelli sia stato l’amico Carlo Freccero, proposta che il cda ha fatto sua e che il dg ha accettato, fanno pensare che sulla questione possa esserci una schiarita.
IL CANONE IN BILANCIO
Il ministero dell’Economia ha riaperto la questione della contabilità separata in Rai per far luce sugli stipendi degli artisti, sempre al centro delle polemiche, non solo politiche. Il viceministro Enrico Morando vuole che siano resi noti i programmi che non si finanziano con i soldi del canone. Facendo tornare a galla l’idea del bollino colorato da rendere visivo durante la messa in onda delle trasmissioni. E pare più che probabile che nel prossimo contratto di servizio, che verrà approvato in autunno, possa essere messo nero su bianco ciò che il governo chiede di attuare. «Con una contabilità separata che dia conto delle distinte fonti di finanziamento ha spiegato Morando – sarà possibile individuare le risorse extra canone che possono essere utilizzate per pagare gli artisti non soggetti al vincolo del tetto retributivo».
Secondo il Mef il canone deve essere utilizzato esclusivamente per finanziare attività relative al servizio pubblico. Se le entrate del canone pagassero altri servizi aggiuntivi ci sarebbe una violazione a danno dei concorrenti della Rai, perché le risorse in arrivo dal canone verrebbero utilizzate per competere con le televisioni commerciali. Morando ha detto di essere pronto a mettere a disposizione le strutture tecniche del Mef, per cooperare al conseguimento dell’obiettivo sulla contabilità separata.