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 2017  settembre 07 Giovedì calendario

Il ciclone Irma devasta i Caraibi, rotta sulla Florida, 25mila in fuga

LA Florida trattiene il fiato e si prepara a resistere a Irma, il ciclone tropicale che nel weekend minaccia di abbattersi sul suo territorio con un’energia di 7mila miliardi di watt, pari a due volte tutte le bombe sganciate durante la Seconda Guerra Mondiale, secondo le stime degli esperti.
Con piogge e venti che spirano alla velocità di 300 chilometri orari, l’uragano di categoria 5 ha già sferzato le isole dei Caraibi, devastando le Piccole Antille: colpite Barbuda, Barbados, Antigua, Saint Martin e Saint Barthélemy. Almeno due i morti, tra cui un surfista sedicenne, schiantatosi contro gli scogli sull’isola di Barbados. Nelle prossime ore, Irma dovrebbe toccare il suolo di Repubblica Dominicana, Haiti, Cuba e Bahamas, lungo la sua folle corsa verso il sud della Florida, dove sono già iniziate le evacuazioni di 25mila persone, le code per la benzina e le corse ai supermercati, in attesa di uno dei più potenti cicloni nell’Atlantico degli ultimi 80 anni.
Mentre Macron annuncia un bilancio «pesante e crudele» nei terrori d’Oltremare francesi, il governatore della Florida Rick Scott avverte: «potrebbe essere peggio di Andrew», il secondo uragano più distruttivo nella storia statunitense, che nel 1992 mise lo Stato in ginocchio.
Intanto, la furia cieca di Irma non risparmia nemmeno Donald Trump: a essere colpito, ieri, il suo complesso di ville Chateau des Palmiers, sull’isola di Saint Martin, un paradiso da 28 milioni di dollari. Il ciclone punta adesso verso un altro fiore all’occhiello tra le proprietà del tycoon, la villa di Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida, storica residenza invernale dei presidenti Usa, acquistata nel 1985 da Trump.
Un’America che non ha tregua, battuta da una stagione degli uragani da record, la più attiva dal 2010. In parte per il mancato arrivo di un nuovo El Niño, che tende a impedire il rafforzarsi delle tempeste, ma anche per le acque più calde. Dopo Franklin, Gert e Harvey, Irma è il quarto ciclone formatosi dalle tempeste tropicali nell’Atlantico, mentre nel Golfo del Messico cresce l’intensità di Katia e José.
A Porto Rico, Florida e Isole Vergini dichiarato lo stato d’emergenza, a Cuba l’allerta. Preoccupante lo scenario in Repubblica Dominicana e Haiti, dove gli sfollati per l’uragano Matthew e il sisma del 2010 sono migliaia. Secondo l’Onu, stavolta Irma potrebbe colpire 37 milioni di persone.