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 2017  settembre 06 Mercoledì calendario

L’amaca

Leggendo delle ciance sul caso di malaria, subito attribuito “agli immigrati” da una manciata di soliti idioti; oppure il tweet del sindachino di un paesino ligure che vuole mandare “a casa di Boldrini” gli stupratori di Rimini; o altre consimili porcherie e scemenze che i media rilanciano puntualmente, come per un riflesso pavloviano; ci si dovrebbe chiedere: ma quanti saranno davvero, in termini percentuali, questi italiani sconci e inascoltabili? E se fossero – come credo – uno su mille o anche uno su cento, non stiamo forse commettendo il tragico errore di valorizzare la loro presenza non solamente oltre i loro meriti (inesistenti), ma anche ben oltre il loro peso politico effettivo e la loro pericolosità reale?
Detto che è giusto, per le vittime, querelare chi li insulta e li minaccia, tanto per far sapere anche a costoro che esistono leggi a tutela della dignità della persona, è giusto il risalto mediatico dato a voci di zero valore? Il livello del dibattito pubblico non è eccelso, perché zavorrarlo di questa morchia nera, setacciata dai social con morbosa accuratezza? Non serve il numero chiuso, basterebbe un vaglio appena più severo per ridimensionare, e di parecchio, il peso dei peggiori sulla scena mediatica.