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 2017  settembre 05 Martedì calendario

La gallina sul comò. Un’amica piumata, fedele come un cane affettuoso ti segue ovunque e la sera dorme in camera da letto

Ricordate il vecchio pollaio in un angolo del cortile o del giardino, quasi sempre a casa dei nonni, dove da bambini si andavano a raccogliere le uova o semplicemente si giocava rincorrendo goffi pennuti? Beh, questa immagine, sebbene idilliaca, è ormai superata: aggiornatevi: le galline non si accontentano più di una casupola arrangiata inchiodando travi di legno marcio; adesso rivendicano il loro posto d’onore. In casa, proprio come i cani e i gatti. 
Dagli Stati Uniti all’Europa sembra essere in continuo aumento il numero di famiglie che scelgono di adottare l’uccello ovaiolo e soprattutto di allevarlo tra le mura domestiche, magari sul comò al posto delle civette (rese famose da una memorabile filastrocca). 
«Li trattano come animali domestici, soprattutto se in casa ci sono bambini», spiegano dalla Surrey Poultry (pollame) Society al Guardian. Le ragioni inizialmente sono economiche le galline, in fondo, producono generi alimentari come le uova fondamentali in un regime equilibrato -, ma anche ecologiche, dato che si nutrono di avanzi aiutando ad evitare gli sprechi di cibo. Poi, però, sottolinea il quotidiano britannico, nei loro confronti scatta il legame affettivo: gli si dà un nome e gli si regalano coccole, come ai cuccioli “pelosi” cui siamo più abituati; li si sistema comodamente sul terrazzo, magari in una specie di cuccia, non potendo sopportare un’eccessiva lontananza da loro. 
Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, in America nel 2019 i pollai urbani aumenteranno del 400 per cento (lo riferisce il Los Angeles Times). Ma la tendenza imperversa anche nella vecchia Europa: in Francia già nel 2011 aveva suscitato l’interesse di numerosi analisti l’aumento del 50% delle vendite di pulcini e galline tra gli abitanti delle città. 
Una moda assai curiosa quella del pennuto da camera, che ha già effetti tangibili. Per cominciare, si moltiplicano ogni anno pensioni per galline e pennuti: evidentemente, cresce la domanda delle famiglie che desiderano andare in vacanza e lasciare al sicuro il proprio animale. Per non parlare, poi, di quelli che si fanno vedere in giro con un’oca al guinzaglio (l’ultimo caso a Milano), o con una papera (giorni fa un uomo faceva il bagno nel mare di Torino di Sangro (Abruzzo) accompagnato dal suo paperotto Paco, subito diventato mascotte dell’intera spiaggia). 
Una storia particolarmente emblematica viene raccontata sulla pagina Facebook La Nina, seguita da 8.000 persone: la Nina in questione è una gallina malese (razza Serama, la più leggera e, si dice, socievole) piccola e affettuosa; dorme nel comodino della camera da letto e cammina liberamente per casa, anche se ha a disposizione il cortile. A scrivere di lei, costruendo racconti divertenti, è la sua padrona, ovvero la fotografa e giornalista Silvia Amodio. La Amodio, intervistata dal sito LaZampa.it, spiega che Nina, oltre a ricambiare l’affetto dei suoi familiari, ripaga anche con uova gustose: «Le mangia mio figlio spiega Amodio -, io sono quasi vegana». 
I racconti della pagina La Nina hanno un obiettivo chiaro, che non è solo di intrattenere i lettori. La gallina è ambasciatrice di Animal Equality, organizzazione internazionale per i diritti degli animali: condividendo le sue avventure, si vorrebbe vincere il pregiudizio e far cambiare opinione a chi nei polli vede solo un cibo gustoso. Come dire: non solo al forno, ma soprattutto sul divano, ai piedi del letto, su comò o comodino, a fare le fusa come gatti. 
A proposito: le galline, quando sono coccolate, felici e rilassate, emettono un suono che assomiglia moltissimo a quello delle fusa feline; si distendono talmente che spesso chiudono anche gli occhi e si addormentano. Un’ulteriore conferma della dolcezza e dell’intelligenza possedute da questi animali. 
Le galline nane, in particolare, amano stare in compagnia e la loro curiosità, se stimolata, le spinge ad interagire e ad apprendere sempre di più, acquistando anche fiducia e confidenza nell’uomo. 
Basta, dunque, dare per scontato che la gallina sia un animale stupido e insensibile; basta tenerle in scarsa considerazione o, peggio ancora, lontano da casa!