Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  settembre 06 Mercoledì calendario

«Posso battere la vecchia destra e i grillini improvvisatori». Intervista a Fabrizio Micari

Il professore Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo, candidato del centrosinistra in Sicilia, non teme i suoi avversari in Sicilia. «Possiamo farcela, dobbiamo vincere per non lasciare la mia terra a una vecchia mentalità di destra e all’improvvisazione dei 5 Stelle». 
Come farà a passare dalle felpate stanze universitarie all’agone politico siciliano?
«Guardi, in vita mia non ho mai fatto politica attiva o di partito ma come insegnante di ingegneria e Rettore ho sempre avuto una particolare attenzione e passione per la formazione degli studenti in vista del loro ingresso nel mondo del lavoro, degli sbocchi occupazionali. Negli ultimi anni abbiamo pure dato vita a venti start up, ma mi sono reso conto che tutti questi progetti aveva bisogno di una politica concreta, di atti amministrativi, di leggi che aiutassero a creare posti di lavoro. Meno burocrazia, investimenti mirati, velocità nelle decisioni e utilizzo dei fondi europei tra l’altro già stanziati, e ce ne sono tanti da utilizzare bene. Il mio primo obiettivo sarà aggredire la disoccupazione che, soprattutto tra i giovani, ha raggiunto vette insopportabili. E poi diritti, integrazione dei migranti, legalità, rispetto dell’ambiente».
Inizia adesso la campagna elettorale, è un volto poco conosciuto, gli altri sono in corsa da settimane, un pezzo di sinistra è contraria e ci sono molti mal di pancia in Ap. Come farà a vincere?
«Intanto finalmente cominciamo la campagna elettorale. Lavorerò per far conoscere la mia candidatura, la mia persona, la mia esperienza dentro l’Università che è la più grande azienda siciliana. Io rappresento una vera novità rispetto ai concorrenti. Mi attendono due mesi di incontri con i siciliani, di ascolto e di proposte. Gli elettori sfiduciati devono sapere che c’è ancora una speranza, una possibilità di cambiamento. Io ci credo profondamente. Potevo starmene tranquillo a fare il lavoro che amo, ma voglio continuare a farlo in modo diverso, con una coalizione che deve allargarsi quanto più possibile. Ringrazio il presidente Crocetta che con generosità ha dato la sua disponibilità a lavorare insieme. Spero che anche Fava, Mdp e Sinistra italiana ci ripensino. Non si può lasciare la Regione a un centrodestra che ha una mentalità vecchia o ai 5 Stelle di cui ancora non ho capito che programma abbiano».
Che teme di più tra Musumeci e Cancelleri?
«Nessuno dei due, non temo nessuno, stimo tutti ma non ho dubbi che la nostra sarà la proposta più innovativa». 
Che bilancio fa del governo Crocetta?
«Per l’esperienza che ho avuto all’Università, devo dire che ho lavorato bene con il presidente Crocetta e il suo governo, soprattutto negli ultimi due, tre anni. Come tutte le esperienze amministrative ci sono luci e ombre, ma il bilancio complessivo è positivo. C’è ancora molto da fare. Occorre utilizzare al massimo i poteri che lo statuto speciale conferisce alla Sicilia.
Crede ancora all’autonomismo siciliano?
«Sì, ma è stato usato male. Spesso è stato un alibi per non fare le politiche giuste».
Qualità dei candidati, clientelismo, voto di scambio e mafia: come può garantire che la sua candidatura e l’eventuale presidenza sarà una vera novità e non il solito gattopardismo?
«Sulle candidature applicherò rigorosamente il codice antimafia del Comune di Palermo. Saranno liste trasparenti, senza ombre. Quanto alla mafia, dico che dal punto di vista militare ha subito dei grossi colpi, è stata ridimensionata, ma rimane da fare un lungo lavoro sulla mentalità, sul piano culturale. Per questo insisto sulla formazione e la scuola».
Mdp e Si si sono sfilati dalla sua candidatura quando il Pd ha stretto l’alleanza con Alfano e i centristi di Ap, definendoli «impresentabili». Che ne pensa?
«È un giudizio ingeneroso. Io sono la garanzia che nella mia coalizione e nelle liste non ci saranno impresentabili. Guido una colazione di centrosinistra in cui convivono moderati, progressisti, ambientalisti, movimenti civici, aperta a chi vuole darsi da fare per rendere la Sicilia un posto migliore in cui vivere e non da cui scappare. Faccio mio l’appello di Pisapia e di tanti siciliani che non vogliono far vincere un centrodestra molto caratterizzato a destra o un movimento improvvisato come i 5 Stelle».
Farà un ticket con un esponente di Ap, indicando come candidato vicepresidente l’eurodeputato Giovanni La Via?
«Non lo escludo, è probabile».