La Stampa, 5 settembre 2017
Quella «banda dell’atomica» diventata la vera arma di Kim Jong-un
La tradizione vuole che ad ogni «successo» balistico messo a segno dal regime nordcoreano, Kim Jong-un si conceda una «fumata» celebrativa (di sigari rigorosamente cubani donati dagli amici dell’Avana) sempre assieme alle stesse persone. Tre in particolare, quelle che compaiono in tutti gli scatti iconici del giovane leader, dalle celebrazioni di Stato ai circhi balistici. Immagini che hanno suscitato l’interesse delle intelligence convinte che i personaggi in questione siano gli affiliati di spicco del regime che dettano legge nella corsa agli armamenti missilistici e nucleari della Corea del Nord. Tanto da essere stati soprannominati dagli 007 occidentali i «Bad Guys», i cattivi ragazzi della «Nuke Gang», la banda dell’atomica. All’anagrafe sono Kim Jong Sik, Ri Pyong Chol, Jang Chang Ha, rispettivamente un ex generale dell’Air Force, un veterano scienziato esperto di balistica e il capo Sviluppo e approvvigionamento armamenti pesanti. A differenza di altri alti funzionari, i tre sono i soli a viaggiare con Kim nel Goshawk-1, l’Air Force One nordcoreano. Ri è l’unico ad aver frequentato scuole di alto livello, gli altri due invece non vengono dalla formazione elitaria del Paese, ma tutti e tre sono stati reclutati personalmente da Kim per traghettare la Corea del Nord nella nuova guerra fredda del XXI secolo. «Kim Jong-un ha modulato una nuova leadership, completamente diversa da quella ereditata dal padre», spiegano fonti sudcoreane. Una sorta di epurazione morbida con la quale il giovane leader punta a pensionare i vecchi dirigenti di Stato vicini all’ex presidente Kim Jong-il, e sostituirli con suoi fedelissimi tecnocrati. Un cambio generazionale dovuto in parte alla ormai risaputa fobia di Kim per attentati e rovesciamenti di leadership. In parte per creare una catena di comando corta e snella, bypassando i tradizionali canali burocratici per alleggerire e accelerare i processi decisionali. Da qui l’intensificarsi dei test balistici e nucleari. Oltre all’ideazione di nuove tattiche di «guerriglia planetaria», come l’attacco elettromagnetico. Il tutto secondo competenze e professionalità da cui ognuno dei tre è titolare di un appellativo che ricorda i nostrani «romanzi armati».
Ri è considerato il «capo branco», e per questo chiamato «The big potato» («il Patata» per usare neologismi a noi vicini). È nelle liste nere di Usa e Corea del Sud e sovrintende il dipartimento per l’industria degli armamenti del Patito dei lavoratori. È anche il più anziano dei tre, classe 1948, rappresenta il volto stalinista della nuova leadership, anche perché ha studiato in Russia. La sua carriera nell’Aeronautica ha avuto un’accelerazione man mano che Kim Jong-un si profilava il successore alla presidenza. Secondo gli analisti è il «party guy del programma balistico», gode ad ogni test.
Kim Jong Sik è il «rocket scientist» (lo scienziato), una carriera iniziata da tecnico civile, oggi veste l’uniforme e ha un posto d’eccellenza sempre al dipartimento per gli armamenti. La sua stella si è illuminata di immenso nel 2012, con il lancio di un razzo che ebbe particolare successo grazie alle sue doti eccellenti. Perché, ed è questo l’elemento distintivo, nel business della guerra simulata dalla Corea del Nord, il giovane leader applica rigorosamente il criterio meritocratico. Lo scienziato è quello che accompagna fisicamente il presidente alla National Aerospace Development Administration (Nada), l’agenzia aerospaziale nordcoreana, da dove è solito assistere ai lanci. La sua età rimane un mistero.
A tal proposito occorre dire che il più misterioso del trio è Jang Chang Ha, appunto detto «mystery man» (il misterioso). È il presidente dell’Accademia nazionale di Difesa, una sorta di Scuola di alta formazione bellica che gestisce il segretissimo programma di sviluppo e ricerca degli armamenti avanzati balistici e atomici A e H (questa probabilmente la culla dell’attacco elettromagnetico). E per questo finito nella lista nera del Tesoro Usa. A lui rispondono circa 15 mila militari e civili che ricoprono vari titoli nell’accademia, compresi 3 mila ingegneri. Si dice che sia avaro di parole con chiunque non appartenga alla gang.