Libero, 1 settembre 2017
Rincari fino al 10 per cento: il 2017 fa ricche le baby sitter
Affidare i propri figli a una «tata» non è mai semplice. Ma oltre a tutte le remore e i dubbi del caso, oggi è diventato anche più costoso. Non è più il lavoro sottopagato di qualche anno fa. Il lavoro che gli studenti sceglievano per racimolare qualche spicciolo in più da spendere a fine mese. La ricerca di Yoopies, il portale online di babysitting italiano, l’ha messo in evidenza: il 2017 è stato l’anno delle tariffe più alte in assoluto. Venendo ai numeri, oggi i genitori in Italia si trovano a dover sborsare in media 8,34 euro per pagare una babysitter. La tariffa media dello scorso anno era di 7,46 euro e, calcolatrice alla mano, l’aumento è senz’altro vertiginoso. Parliamo infatti di un 10,55% in più. «Non si era mai visto un avvenimento simile nell’arco di un solo anno», commenta in una nota Yoopies.
I motivi non sono difficili da comprendere. I genitori lavorano sempre di più, hanno meno ferie e potersi permettere un part-time oggi non è da tutti. Vita familiare e professionale sono sempre più agli antipodi. «Basti pensare», continua la nota, «alla disparità tra le vacanze scolastiche dei ragazzi e quelle dei genitori». Infatti se i figli rimangono a casa da scuola per ben 200 giorni l’anno (tanti rispetto ai 175 previsti negli altri paesi), lo sappiamo tutti, gli adulti al massimo riescono a concedersi due o tre settimane di respiro dal lavoro. E se questo fa salire alle stelle i prezzi delle babysitter, pronte a sopperire alle mancanze di tempo dei genitori immersi nei pomeriggi lavorativi, non in tutta Italia i costi sono gli stessi. La disparità tra Nord e Sud si sente anche in questo campo. In termini numerici la differenza è del 17%, con babysitter, dunque, più economiche nelle regioni meridionali. La regione in assoluto più cara è la Valle d’Aosta, dove di media una tata si fa pagare 9 euro l’ora. Anche la Sardegna non scherza in quanto a tariffe elevate: 8,29 euro è la media. Di gran lunga più bassi i prezzi sono in Molise (7,32 euro l’ora), in Campania (7,23 euro) e Puglia, dove gli stipendi precipitano: una babysitter di media costa 6,96 euro l’ora.
Andando a vedere le cifre città per città, vince sicuramente il primo posto Ventimiglia. Parliamo di una cifra molto impegnativa per le famiglie, di media il costo di una tata è 10,58 euro l’ora. Poco meno, ma comunque ben sopra alla media, si spende nei comuni lombardi di Varese (9,80 euro) e Como (9,55 euro).
Prezzi più alti, però, vogliono dire anche servizi più efficienti. Infatti dal motore di ricerca di Yoopies è emerso un dato incontrovertibile: i genitori sono sempre più esigenti e più difficili da accontentare. Le babysitter che stanno diverse ore a contatto con i propri bambini devono essere più preparate di un tempo e possibilmente conoscere diverse lingue.
Gli aiuti economici dal governo per i genitori sono pochi. Il bonus asilo nido, per esempio, (un sussidio di 1000 euro) funziona a sportello: dopo le prime 144mila richieste, tutte le altre vengono escluse.