la Repubblica, 3 settembre 2017
Di cosa si parla a Manila. Duterte e il tesoro dei Marcos
Il presidente filippino Rodrigo Duterte, lo sterminatore di veri e presunti spacciatori, ha annunciato un accordo «bonario» con i congiunti dell’ex dittatore Ferdinand Marcos che, oltre a usare metodi analoghi contro i comunisti, derubò lo Stato di almeno 10 miliardi di dollari. Secondo Duterte un non meglio precisato «portavoce della famiglia» ha indicato la volontà di restituire «un importo non specificato di denaro» e «poche barre d’oro». Da notare la sottolineatura sulle scarse aspettative per l’erario: «Non è Fort Knox – ha precisato Du30 – sono solo poche, ma hanno detto che ritorneranno». Di lingotti (assieme a zaffiri e diademi di diamanti) ne furono trovati a decine solo nelle 20 valigie da 23 milioni di dollari scoperte alla celebre vedova Imelda Marcos in fuga da Manila nel 1986. Ci vollero molte cause perché una banca svizzera restituisse poi altri 680 milioni, bruscolini rispetto ai 10 miliardi spariti, e ai 2 miliardi espropriati da una Corte per le vittime dei loro abusi. Eppure possiamo immaginare il dolore di Imelda (7 anni fa pianse in tv dicendosi povera in canna) nel contare i suoi “pochi” lingottini rimasti. Per fortuna Duterte, che seppellì incurante delle proteste suo marito nel “cimitero degli eroi”, non starà a questionare troppo sui calcoli della “povera” vedova. «Accetterò la spiegazione – ha detto – sia vera o no».