la Repubblica, 3 settembre 2017
Il sindaco Pd del paese: «Troppi immigrati»
«Siamo sconvolti, è un fatto assurdo e intollerabile. Qui non abbiamo mai avuto problemi di integrazione però con gli immigrati serve equilibrio, quelli che abbiamo bastano e avanzano. Buoni sì, fessi no. Altrimenti una comunità diventa ingovernabile».
Il curriculum di Palmiro Ucchielli, 67 anni, già deputato, senatore e oggi sindaco di Vallefoglia, racconta di una lunga militanza a sinistra che va dal Partito Comunista al Pd, di cui è stato segretario regionale. È in macchina tra le frazioni che conosce fin da piccolo quando il suo cellulare squilla e gli dicono che i responsabili degli stupri sono di qua. Nella frazione di Montecchio c’è la caserma dei carabinieri dove i giovani marocchini si sono consegnati, qualcuno dice che le famiglie vivono a Morciola. Bar e campanili costellano le strade di questo giovane Comune di 15mila abitanti in provincia di Pesaro- Urbino, nato nel 2013 dalla fusione di due municipi. Qui è nato il papà di Raffaello, qui si trova Montefabbri, uno dei borghi più belli d’Italia, e sul territorio ci sono quattromila imprese fra il distretto del mobile, la metalmeccanica, la lavorazione del vetro. Gli stranieri sono poco più di uno su dieci, i rifugiati una ventina.
«Davvero li hanno presi da noi?», dice al telefono con stupore il parroco della chiesa di San Michele Arcangelo Enrico Giorgini, che non è in paese e non riesce ad aggiungere altro. Lungo i bar della via centrale di Montecchio la gente è incredula ma assicura: qui non abbiamo avuto mai problemi. Chiara, che lavora in un bar della zona, racconta: «Viviamo in un posto tranquillo, non è una questione di italiani o stranieri. C’è la gente educata, quella maleducata, non voglio mettere in cattiva luce nessuno». Mimosa, che in parrocchia a Morciola organizza corsi di ricamo, non manca di sottolineare che «quegli aggressori però non sono nati qui». C’è il lavoro, ci sono le colline e la tranquillità della provincia marchigiana sulla quale si è abbattuto un «fulmine a ciel sereno», come lo definisce il sindaco Ucchielli. Dovrà gestire adesso una situazione complicata, lui che a 27 anni era già primo cittadino e poi ha fatto carriera. «Ma quando facevo il sindaco da ragazzo sapevo vita morte e miracoli di tutti quelli che abitavano nel mio Comune. Per governare una comunità bisogna conoscerla. Bisogna sapere chi viene e cosa fa. I nostri immigrati bastano e avanzano. Non dico che ci sia il rischio di una tenuta democratica ma se ci facciamo carico di tutti i migranti per l’Italia diventa un problema. Un altro aspetto importante: da tre anni scrivo ai ministri dell’Interno e della Difesa perché chiedo più presenza di forze dell’ordine. Abbiamo lo stesso numero di carabinieri di trent’anni fa, ma Vallefoglia è capofila di un’area di quarantamila abitanti». Come reagirà la sua comunità a questa notizia? «La mia comunità è forte e saggia ma serve un limite. Questa violenza inaudita è intollerabile e bisogna affrontarla dal punto di vista politico. Il Far West non porta fortuna».