Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  settembre 02 Sabato calendario

Di cosa si parla a Berlino. Se la techno incontra Bach

Nella patria di Johann Sebastian Bach, nella capitale della techno, approda mercoledì prossimo un grande virtuoso di entrambi, Francesco Tristano. Apparentemente la musica barocca e quella elettronica sembrano pianeti lontanissimi, ma forse la loro purezza matematica, l’uso dei bassi o un certo tratto ossessivo li fanno assomigliare. In città non si parla d’altro. E in un’intervista che precede il suo imperdibile concerto il 6 settembre al Funkhaus, il musicista lussemburghese spiega la somiglianza tra il più grande genio del barocco tedesco e la musica notturna più amata: «Bach e la techno sono la stessa cosa», ha raccontato alla Tip. «Si tratta di costruzioni dal basso. Nella storia della musica c’è stata una grande parentesi: il 19esimo secolo, quando il basso ha smesso di contare – almeno ha smesso di essere il motore che imposta tutto il resto – mentre in Bach funziona persino nei momenti più lenti. Senza basso in Bach non si muove niente». Trentacinquenne, pianista di formazione, Francesco Tristano ha studiato musica a New York e ha costruito contemporaneamente una carriera da solista, specializzandosi appunto nella musica barocca e nella classica contemporanea, e una da sofisticatissimo re delle notti dietro la consolle. A Berlino viene a presentare anche il nuovo disco, Piano circle songs, che lui stesso definisce una riduzione all’essenziale, «un pianoforte, due mani, melodia». Non senza, ça va sans dire, «un pizzico di postproduzione».