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 2017  settembre 03 Domenica calendario

Germania-Turchia, è il momento di svelare il bluff di Erdogan

Berlino si avvia a «ripensare la relazione» con Ankara e a reagire «in modo deciso» alle provocazioni di Recep Tayyip Erdogan. Lo ha detto Angela Merkel dopo che, venerdì, altri due tedeschi sono stati arrestati in Turchia per ragioni politiche, arresti «senza fondamento», ha aggiunto la cancelliera. Le misure prese in considerazione sono il blocco dei colloqui per l’estensione dell’unione doganale tra Ue e Turchia proposta dalla Commissione di Bruxelles e un avviso formale di pericolo ai tedeschi che intendono viaggiare sul territorio turco. L’azione di provocazione nei confronti della Germania che Erdogan porta avanti da mesi sta dunque arrivando a un punto di svolta potenzialmente gravido di conseguenze: Ankara fa parte della Nato e in questo momento sta intensificando i suoi rapporti con Mosca; e in teoria è ancora candidata a entrare nell’Unione Europea. Una rottura politica, che riguarderebbe l’intera Ue, sarebbe una nuova ragione di destabilizzazione del quadro geopolitico attorno all’Europa. Nei mesi scorsi, Merkel ha cercato di non arrivare al punto di rottura, a costo di essere accusata di appeasement. Per ragioni strategiche e anche perché la cancelliera stessa ha voluto l’accordo tra Bruxelles e Ankara per fermare il flusso di profughi del 2015-2016. Ora, però, la situazione è arrivata a livelli difficili da sostenere. Erdogan produce provocazioni su basi settimanali. Soprattutto, nelle prigioni turche ci sono oltre 50 tedeschi, 12 dei quali accusati di sostenere il movimento di Fetullah Gülen, che Ankara ritiene all’origine del colpo di Stato tentato l’anno scorso (secondo il settimanale Der Spiegel, la Turchia avrebbe anche chiesto a Berlino, che ha rifiutato, di bloccare i conti correnti dei presunti sostenitori di Gülen in Germania). Un po’ tutti i politici tedeschi, in piena campagna elettorale, ora accusano Erdogan di estorsione, di ricatto. Se però, come minaccia, egli riaprisse ai rifugiati la rotta balcanica, ogni porta dell’Europa gli si chiuderebbe in faccia, con pericoli per il suo stesso regime. Forse è bene svelare il bluff.