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 2017  settembre 02 Sabato calendario

Le code nel traffico? Costano quasi mezzo punto di Pil

Stare in coda nel traffico o aspettare a lungo l’autobus o una metropolitana che ritardano costa alla collettività quasi un punto di Pil all’anno. Ma come si può fare efficienza se l’Italia è un Paese tagliato in due anche nei trasporti, con Milano ai vertici dell’efficienza e la concentrazione al Sud di aree metropolitane con l’indice più basso per la mobilità? E con Roma la cui azienda dei trasporti e sull’orlo del collasso? A Cernobbio al forum The European House- Ambrosetti il ceo delle Ferrovie, Renato Mazzoncini (foto), ha la ricetta: migliorare l’organizzazione per accelerare i trasporti. «Solo dimezzando i tempi di spostamento in linea con i principali Paesi europei l’Italia potrebbe risparmiare tra 5,5 e 7 miliardi all’anno, ovvero tra lo 0,34% e lo 0,44% del Pil». È il costo di metterci troppo (61 minuti) a percorrere con mezzi pubblici – autobus o metro – una distanza di 5 chilometri e mezzo all’interno di un’area metropolitana. Ma i localismi sono complicati: a Milano le Ferrovie sono diventate primo socio al 36,7% della M5, con la municipalizzata Atm al 20% ma quello non può essere un modello per Roma. Meglio dunque per Fs puntare all’estero: è già presente in Regno Unito, Olanda e Grecia, Francia e Germania. La trasformazione del gruppo è lunga: fra ottobre e novembre dovrebbe scattare la fusione con Anas. Mentre la quotazione appare più lontana: «Noi siamo pronti, ma la prospettiva di un’eventuale quotazione prevede una norma di legge».