Corriere della Sera, 2 settembre 2017
Annullata la vittoria di Kenyatta
Uno a zero e palla al centro. L’opposizione incassa una vittoria storica in Kenya dopo che la Corte Suprema ha deciso di annullare le elezioni dell’8 agosto scorso, vinte dal presidente uscente Uhuru Kenyatta. Esulta Raila Odinga, l’eterno perdente che ha già corso nel 1997, nel 2007 e nel 2013: «Oggi nasce un nuovo Kenya», ha dichiarato. Per il capo dell’opposizione, la Super Alleanza Nazionale (Nasa), questo voto è l’ultima chance, perché la Costituzione di ricandidarsi per raggiunti limiti di età.
Ora la commissione elettorale (Iebc) dovrà indire una nuova consultazione entro 60 giorni ma Odinga ne chiede a gran voce le dimissioni: «È marcia» dice. Mentre Kenyatta, in carica dal 2013 e figlio del primo leader post coloniale, ha accusato la Corte Suprema di «truffa» invitando, però, i suoi sostenitori alla calma: «È importante rispettare il verdetto anche se non si è d’accordo».
La decisione della Corte Suprema è un colpo anche per gli osservatori internazionali, tra cui la squadra guidata dall’ex segretario di Stato Usa John Kerry, che aveva giudicato il voto dell’8 agosto regolare.
Quello che tutti temono è una riedizione dei violenti scontri, che causarono 28 morti, scoppiati all’indomani della divulgazione dei risultati ufficiali, lo scorso 11 agosto. E il pensiero corre al 2007, quando 1.200 persone rimasero uccise negli scontri a sfondo etnico seguiti al contestato esito elettorale.