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 2017  settembre 02 Sabato calendario

Mako, principessa in fuga per amore dalla casa imperiale del Giappone

Il sogno d’amore per un ragazzo borghese della principessa imperiale Mako rischia di scatenare un terremoto dentro e fuori il palazzo imperiale. L’annuncio, atteso per il 3 settembre, del fidanzamento tra la venticinquenne nipote dell’imperatore Akihito e dell’imperatrice Michiko, innamoratasi del compagno di studi Kei Komuro fra i banchi dell’International Christian University di Tokyo, farà scendere infatti il numero dei membri della casa imperiale a 18. Insomma, la linea di successione si assottiglia. Troppo.
Già perché c’è una doppia discriminazione, una doppia spada di Damocle sul capo delle principesse del trono del Crisantemo: da un lato le donne della famiglia imperiale non hanno accesso alla linea di successione. Dall’altro, per la Imperial House Law del 1947, se sposano un commoner devono lasciare la casa imperiale. Risultato, la giovane Mako come già Sayako, figlia dell’imperatore, che anni fa uscì dalla corte per amore di Yoshiki Kuroda, un semplice funzionario pubblico, dopo averci riflettuto hanno preso la loro strada. Quella che porta fuori dalle mura di corte. E senza nascondere un velo di curiosità e «liberazione»: «Ho voglia di imparare tante cose nuove e non vedo l’ora di iniziare una nuova vita come membro della famiglia Kuroda», confidò nel 2005 Sayako innamorata. Intanto imparò subito che uscire dal circuito imperiale voleva dire non avere più diritto all’appannaggio di corte e anzi pagare le tasse come tutti i contribuenti (ma anche poter votare in caso di elezioni).
Quanto a Mako e al suo amore con un lavoro di avvocato in uno studio legale della capitale, per ora la strada verso la «libertà» è stata scandita da un rinvio dell’annuncio di fidanzamento che avrebbe già dovuto esser dato l’8 luglio scorso, ma poi ragioni di opportunità (la devastazione delle piogge dei mesi scorsi) hanno consigliato di rinviare.
Ma ora tutto è pronto, il 3 l’imperatore darà formalmente il consenso alle nozze, poi Mako e Komuro saranno liberi di presentarsi per la prima volta assieme davanti al mondo. Quindi seguirà il rito del Nosai no Gi, la promessa ufficiale, prima del sì nel 2018. Intanto il parlamento nel giugno scorso ha legiferato per consentire all’83 enne Akihito di abdicare in favore del figlio Naruhito (57). E a Tokyo si scommette che la fine dell’anno possa portare un nuovo imperatore.
Ma come rimediare a una casa imperiale sempre più «povera» di esponenti cosa che non solo assottiglia la linea di successione ma rende difficile svolgere gli impegni ufficiali spartiti oggi fra vari «reali»? P er il Japan Times qualcuno ha in effetti ipotizzato di prendere in considerazione anche linee di successione «al femminile»: tra i 18 restanti membri della casa imperiale, guardando alle giovani leve sotto i 30 anni l’unico maschio è il piccolo (10) Hisahito. Ma non mancano le resistenze. Per Isao Tokoro della Kyoto Sangyo University, bisogna comunque cambiare e permettere alle donne di restare a Palazzo anche con si borghesi, in considerazione – come ha detto al New York Times – che «le otto imperatrici della storia hanno fatto un ottimo lavoro». Hidetsugu Yagi (Reitaku University), propone di recuperare 11 rami imperiali rimossi nel 1947. Mentre in un sondaggio, mesi fa, di Kyodo News l’86% era favorevole a una donna sul trono.
A proposito di discriminazioni, come scordare che i maschi a corte sono invece liberi di sposare le commoner senza rinunciare ad alcunché? Michiko, nata Soda, era solo la figlia di un industriale quando nel 1957 i suoi occhi incontrarono quelli di Akihito a una partita di tennis. E come lei, Masako (nata Owada) moglie del futuro imperatore ha natali borghesi.