il Fatto Quotidiano, 4 settembre 2017
Un classico massonico o cattolico? La contesa ideologica su Pinocchio
Pinocchio è cattolico o massone? La Fata Turchina è paragonabile alla Madonna? Oppure Mangiafuoco è un Gran Maestro con la barba che copre petto e gambe come il grembiule di loggia?
La massoneria moderna festeggia i suoi trecento anni e per l’occasione il Grande Oriente d’Italia, la maggiore obbedienza massonica del nostro Paese, riscopre la lettura iniziatica del burattino più conosciuto del mondo. La rivendicazione è antica. Carlo Lorenzini in arte Collodi combattè nel Risorgimento e l’opera che lo rese famoso viene presentata così dai massoni del Goi: “Pinocchio è una favola, certamente la più celebre della letteratura italiana. Scritta dal carbonaro, e quasi certamente massone, Carlo Lorenzini ha rappresentato – insieme a Cuore di De Amicis, altro massone – un vero e proprio strumento pedagogico per intere generazioni di italiani. Una pedagogia massonica, si badi bene, tesa a fare dei buoni cittadini, con un’etica laica”.
Nel suo recentissimo Pinocchio. Storia di un burattino massonicamente commentato, Marco Rocchi, accademico di Urbino e fratello di una loggia di Pesaro, spiega il percorso esoterico di “un burattino che diventa uomo”. Il tema è quello della morte e della rinascita. I simboli e i numeri, poi. Lo scalpello e il maglietto di Geppetto, la già citata barba di Mangiafuoco, “minaccioso ma dal cuore compassionevole come ogni buon Maestro”, gli elementi naturali, la benda e la luce, i cappucci neri dei conigli, il campo dei miracoli come la volta stellata del Tempio.
La risposta cattolica alla lettura risorgimentale e massonica di Pinocchio (Giovanni Spadolini lo definì una “Bibbia mazziniana”) arrivò 40 anni fa dal cardinale Giacomo Biffi con Contro Maestro Ciliegia, a sua volta un classico ancora oggi in libreria. Disse Biffi: “Pinocchio è una storia sacra, che è la storia cristiana della salvezza. È un burattino che figlio lo diventa davvero. È un capolavoro teologico”.
Da gran polemista, Biffi non si curò neanche delle obiezioni laiche: “Pinocchio è conforme alla vicenda salvifica proposta dal cristianesimo. Giudicare di questa conformità spetta ai maestri di fede (ed è l’arte mia) certo non ai critici letterari o agli storici sociali e politici”. Di chi è Pinocchio?