Il Messaggero, 3 settembre 2017
In Francia un intero paese è alla ricerca della piccola Maelys
Frédéric e Marion abitano vicino a Vichy. Si sono alzati all’alba ieri per stare alle 9 sul parcheggio di Pont-de-Beauvoisin. Proprio lì, dove una settimana fa i cani hanno fiutato le ultime tracce di Maelys, 9 anni. Frédéric e Marion non sono vicini di casa, né amici di famiglia: conoscono Maelys, i suoi occhi marroni, i lineamenti fini, la risata birichina, solo dalla foto segnaletica che passa continuamente in tv e su internet: allerta per scomparsa di minorenne.
LA BATTUTA
Ieri si sono riuniti in milleduecento, uomini donne, ragazzi, cacciatori della zona, ex vicini di casa, per un’ultima battuta. Speravano di trovare quella traccia che centinaia di gendarmi in questi giorni non hanno trovato. Hanno diviso la zona in più di trenta settori, boschi, campi, anche il terribile stagno di Réculfort. Ma niente: solo bottiglie vuote, mozziconi di sigarette, cartacce. La piccola non si trova, inghiottita nella notte tra il 26 e il 27 agosto, mentre nella Sala Polivalente del comune di Pont-de-Beauvoisin, 3500 abitanti una cinquantina di chilometri sopra Grenoble, andavano avanti i balli e i brindisi della festa di matrimonio. Duecento invitati. Gli sposi erano amici dei genitori, sono ex vicini di casa, perché due anni e mezzo fa la famiglia de Araujo si è trasferita a Mignonville, sempre in campagna, poco lontano dalle montagne, a circa trecento chilometri.
LA RICOSTRUZIONE
I genitori l’avevano lasciata mentre giocava con gli altri bambini e con la sorella di dodici anni. Il matrimonio era stato organizzato bene, c’era un animatore per tenere a bada i più piccoli. Alcuni dopo l’una erano crollati e si erano addormentati. Maelys aveva continuato a giocare, di sicuro fino alle 3 e un quarto del 27 mattina. A quell’ora la mamma la chiama, ma Maelys non si trova. Cominciano a cercarla, prima senza preoccuparsi troppo, poi con angoscia: non è fuori, non è dentro, non è con i piccoli, né in bagno, né con i grandi. Alle 3 e 57 si decide di chiamare la gendarmeria. Da quel momento solo ricerche, ma di Maelys, niente.
GLI INVITATICominciano subito gli interrogatori, tutti: gli invitati al matrimonio, gli invitati di un’altra festa che si svolgeva sempre quella notte in una sala poco distante, e poi gli invitati di un’altra festa, nel bar del paese. In tutto centinaia di persone. Niente. Ai cani viene dato un pelouche di Maelys, che la polizia va a prendere a casa sua, con un elicottero. I cani si fermano tutti allo stesso punto: al parcheggio. La Francia comincia a seguire con angoscia questa storia che evoca i peggiori incubi, che nessuno osa davvero nominare. «Non si esclude la pista criminale» dice il vice procuratore di Grenoble.
«DORMIVO»
Viene interrogato il guardiano della sala. Quando Maelys scompare lui dormiva già: giura di non sapere niente macchine. Gli inquirenti perquisiscono la casa: niente. Continuano le battute dei gendarmi, palmo a palmo, il bosco, il campo con i rovi alti fino a un metro e mezzo, lo stagno. Niente. Giovedì viene messo in stato di fermo un 34 enne amico del padre di Maelys e anche dello sposo: era venuto al matrimonio, poi se n’era andato per tornare dopo la scomparsa di Maelys. Ha precedenti per consumo di stupefacenti. La mattina di domenica, poche ore dopo la scomparsa della bambina, ha completamente lavato la macchina. È perché la deve vendere, spiega. Venerdì un suo amico, sempre di 34 anni, è anche lui messo in stato di fermo. Ieri sono stati entrambi rilasciati.
IL SINDACONessuna accusa per loro. Nessuna traccia di Maelys. I vicini a Mignonville non parlano. Il sindaco ha fatto sbarrare le strade del paese, per tenere lontani i giornalisti e per proteggere la scuola, dove domani Maelys doveva cominciare la quarta elementare. Solo una vicina, affacciandosi alla finestra, sussurra a una cronista che la famiglia era «quello di più normale possa esistere». Un cane, le biciclette, Maelys che prendeva lezioni equitazione, Maelys che andava a comprare la baguette. Jean Pertué, comandante della compagnia di gendarmeria di La Tour-du-Pin non vuole nemmeno sentir parlare di perdere le speranze. Ma ieri le ricerche a Pont-de-Beauvoisin sono state sospese. Un’inchiesta è stata aperta «contro ignoti, per rapimento e sequestro di minorenne».