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 2017  settembre 03 Domenica calendario

«Fca, nessuna offerta dai cinesi» dice Marchionne

Il gruppo Fca guarda allo scorporo di attività che non appartengono a un produttore di auto, come ad esempio la componentistica, non ha alcuna offerta sul tavolo e non sta lavorando a una grande operazione, mentre non sono ancora maturi i tempi di uno scorporo di Alfa Romeo e Maserati. In una giornata di pioggia incessante, che rende particolarmente difficoltose le prove sul circuito di Monza alla vigilia del Gran Premio, l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, risponde con pazienza alle domande dei giornalisti dal paddock della Ferrari prendendo per la prima volta pubblicamente la parola dopo le avance a Fca da parte dei cinesi di Great Wall, le indiscrezioni secondo cui sono maturi i tempi per una separazione dalle attività dei componenti, a cui fanno capo Magneti Marelli, Comau e Teksid, e le ipotesi di uno spin-off di Alfa e Maserati per formare un polo del lusso.  
«Ci sono delle attività del gruppo che non appartengono a un produttore di auto, per esempio la componentistica», afferma Marchionne; Fca «deve essere purificata da queste attività. Spero che possa succedere prima della fine del piano industriale in corso, prima della fine del 2018». La decisione su una tale operazione deve essere presa dal consiglio, che si riunirà la prossima volta a fine settembre, prosegue Marchionne, che sui tempi osserva: «La cosa più importante è confermare l’intenzione, poi la tempistica arriverà al momento giusto. In un mondo ideale sarebbe bello finire il piano del 2018 con tutti i numeri con cui siamo partiti e poi dal 2019 affrontare la nuova realtà con cui dovremo misurarci con un piano che avrà una base diversa da quello del 2014». 
Il manager italo-canadese precisa anche che Fca non ha alcuna offerta sul tavolo e non è stata approcciata da nessuno. Marchionne risponde infatti con una sequela di «no» alle domande in merito, inclusa quella se Fca stia lavorando a un big deal, e non vuole neppure fare previsioni se Fca possa essere oggetto di una grande operazione prima dell’aprile 2019, ovvero quando lascerà l’incarico di a.d. del gruppo. «Bella domanda. Non lo so, non si possono fare pronostici per i prossimi due anni. La cosa importante per noi è confermare l’impegno per il piano al 2018. Abbiamo anche annunciato che presenteremo un nuovo piano al 2022. C’è una strada piuttosto chiara da seguire, il resto non conta niente. I risultati stanno arrivando». 
Quanto alla separazione da Alfa Romeo e Maserati, ha spiegato Marchionne, «adesso è quasi impossibile, se non del tutto impossibile, prevedere uno scorporo di Alfa e Maserati, che sono due realtà fondamentalmente immature. Sono due realtà in fase di sviluppo. Scorporare cose che sono neonate...».Le due entità «si potranno scorporare quando avranno i muscoli sufficienti per stare in piedi, quando produrranno cassa in modo importante da sole. Capisco benissimo il concetto di staccarsi dal mass market come premium, il concetto non fa una piega, ma il momento è sbagliato, non siamo nelle condizioni di farlo». E inoltre, «se c’è un’opzione per farlo, sarà di sicuro dopo di me, dopo che me ne vado io. Quindi calmiamoci, non succederà fin tanto che ci sarà Marchionne».  
I titoli di Fca sono balzati di oltre il 50% in Borsa da inizio anno a 13,34 euro a seguito dell’interesse dei gruppi cinesi, in particolare Great Wall, per le attività di Fca, sopratutto il brand Jeep. Gli analisti di Goldman Sachs, in particolare, negli ultimi giorni hanno aumentato il target price delle azioni del costruttore da 19,2 a 25,9 euro. «Che Dio li benedica. Io non ho mai espresso opinioni sulle valutazioni degli analisti», commenta Marchionne, che ha poi voluto lanciare un messaggio di fiducia sul comparto automotive: «Ci stiamo rendendo conto che è prematura questa paura del mercato sulla scomparsa dell’auto perchè ci saranno le auto che si guidano da sole e quelle elettriche e che il processo di cambiamento sarà molto più lento e molto più lungo di quanto si pensi. Le case automobilistiche si adatteranno alla nuova realtà. Non ci prendete per morti perchè non è vero. Saremo qui a fare ancora vetture e a venderle ai clienti», ha sottolineato Marchionne.