2 settembre 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - LO STUPRO DI RIMINIREPUBBLICA.ITPESARO - "Siamo stati noi". Due 17enni marocchini si sono presentati ai carabinieri di Montecchio, nel Pesarese, per la vicenda del duplice stupro di una settimana fa a Rimini
APPUNTI PER GAZZETTA - LO STUPRO DI RIMINI
REPUBBLICA.IT
PESARO - "Siamo stati noi". Due 17enni marocchini si sono presentati ai carabinieri di Montecchio, nel Pesarese, per la vicenda del duplice stupro di una settimana fa a Rimini. Hanno detto di far parte dei quattro che hanno aggredito a Miramare una turista polacca, hanno picchiato l’amico e violentato una prostituta transessuale. I due verranno trasferiti a Rimini per l’interrogatorio in Procura alla presenza del pm che coordina le indagini e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna.
• I COMPONENTI DEL GRUPPO
Anche un terzo giovane del gruppo potrebbe presentarsi a breve dai militari. La svolta è arrivata dopo la diffusione delle immagini di una telecamera di sorveglianza e a causa della pressione esercitata in questi giorni dalla polizia di Rimini. Secondo le testimonianze, il gruppo era composto da tre ragazzi magrebini e da un altro, presumibilmente il capo della banda, di origine forse nigeriana.
• IL FOTOGRAMMA CHIAVE
Uno dei fotogrammi è del 26 agosto alle 3.57 di notte. Ritrae tre persone di spalle, due col cappellino con visiera, il terzo coperto dal cappuccio della felpa, mentre camminano sul lungomare. Una delle vittime, la transessuale peruviana, si è detta certa del riconoscimento. Anche la coppia polacca, seppur con dei distinguo - la ragazza, 26 anni, è ancora sotto choc, mentre il giovane ne avrebbe indicato in particolare un paio - ha riconosciuto le foto dei quattro autori dello stupro avvenuto vicino al bagno 130. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, relativamente nitide, dove si vedono i visi un po’ di profilo, sono relative al percorso fatto dagli aggressori dalla spiaggia fino alla strada statale, dove è avvenuta la seconda aggressione alla prostituta.
• "MINACCIATA DI MORTE"
Anche Alem (nome di fantasia), ragazza di origine etiope, li aveva riconosciuti. Vive in un comune in provincia di Varese con il compagno e due figli piccoli. Il 12 agosto è stata aggredita a Rimini: è sfuggita d’un soffio a uno stupro. Il compagno è stato malmenato e derubato. Alem ha riconosciuto uno dei suoi aggressori fra i sospettati delle violenze di gruppo a danno di una turista polacca e di una trans sudamericana. "I miei aggressori sono africani, forse ventenni, parlano molto bene l’italiano. Mi hanno minacciata di morte: ancora adesso quando esco di casa ho paura".