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 2017  settembre 02 Sabato calendario

Cabina di regia nazionale per l’emergenza abitativa

I sindaci chiedono aiuto; il governo non lascia cadere l’appello dell’Anci. Nel corso dell’incontro tra Marco Minniti e Virginia Raggi, che doveva essere dedicato all’emergenza romana, si è affacciata di prepotenza la dimensione nazionale. Lei, la sindaca grillina, ha avanzato richieste che superavano quel tavolo: la concessione da parte della Difesa di caserme e i relativi alloggi di servizio (peraltro alcune erano state concesse al Campidoglio già nel 2014 e c’è un Protocollo tra le due amministrazioni, ma si sa, quello che ha fatto Ignazio Marino è stato obliterato da chi è venuto dopo...) e un intervento normativo del governo «per sbloccare il mercato immobiliare». Soltanto a Roma ci sarebbero 200 mila appartamenti vuoti: «Il governo trovi un modo di rimetterli in circolazione. Il problema di chi non ha casa si risolverebbe subito». Il Campidoglio pensa anche che potrebbe recuperare i famosi 40 milioni di euro della Regione per comprare una parte di questi appartamenti vuoti e poi affittarli a prezzo calmierato.
Minniti, da parte sua, ha annunciato che quanto prima sarà formalizzata una Cabina di regia tra più dicasteri – sicuramente con l’Interno e le Infrastrutture – sotto la guida della presidenza del Consiglio per affrontare il problema complessivamente. «Non bisogna lavorare sugli effetti, ma sulle cause», ha detto il ministro a una sindaca perfettamente d’accordo. E se Raggi ha ribadito la sua linea di rigore, chiedendo di non fermare gli sgomberi e annunciando che comunque con lei gli occupanti abusivi non avranno una corsia preferenziale «ma va dato risposta prima a chi è da anni in graduatoria», a sua volta Minniti ha garantito che gli sgomberi non si fermeranno «coniugando i principi di legalità e di umanità».

Va da sé che il ministero non vuole vedere altre scene come quella di piazza Indipendenza. In vista dei prossimi sgomberi, si richiama alla necessità di «stabilire delle priorità». E spetterà al Comitato metropolitano (un nuovo organismo previsto dall’ultima legge sulla sicurezza urbana) dedicato all’analisi, la valutazione e il confronto «sulle tematiche di sicurezza urbana» di fare le proprie scelte.

Ciascun comitato, dice la legge, è co-presieduto dal prefetto e dal sindaco metropolitano. Ecco, sarà innanzitutto questo nuovo organismo che dovrà prendere le decisioni. Il che è esattamente quello che chiedevano l’Anci e anche la Raggi: che i sindaci fossero parte del processo decisionale che culmina con uno sgombero.
Quanto alla polizia, l’indicazione del ministro Minniti è di evitare assolutamente nuove occupazioni. Perchè un conto è sgomberare la gente che si è sistemata illegalmente in un palazzo dopo pochi giorni, altro è che ciò avvenga dopo quattro anni, quando si è ormai creata una certa normalità, i figli sono stati iscritti alla scuola del quartiere, e le persone hanno trovato un lavoro purchessia in zona. A quel punto lo sradicamento diventa molto più doloroso e le reazioni violente più prevedibili.
«Riunione svoltasi in un clima pienamente costruttivo», fanno sapere. Ce lo dicono anche le forme: al termine dell’incontro è stato diramato un comunicato congiunto che campeggia sul sito del Comune e del Viminale.