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 2017  settembre 01 Venerdì calendario

Con i salari bassi si sente povero anche chi lavora

Per la prima volta dal lontano 2002 il governo di Sua Maestà ha registrato un surplus di bilancio grazie alle entrate fiscali provenienti da chi lavora con la partita Iva, e cioè i liberi professionisti. A luglio di quest’anno il gettito fiscale generato da questa categoria è stato il più atto dal lontano 1999. Il surplus è modesto, 200 milioni di sterline, ma significativo se messo a confronto con il deficit dello scorso anno, di 300 milioni di sterline. Nonostante la bella notizia, gli economisti sono scettici. C’è chi addirittura attribuisce i valori positivi del 2017 al calendario (quest’anno il 31 luglio era un lunedi mentre lo scorso anno era un sabato), quindi una parte delle entrate di luglio sono state registrate in agosto. Però sembra improbabile che un fine settimana di differenza abbia generato uno scarto di mezzo miliardo di sterline. Altri sono scettici a causa di alcuni indicatori economici che «confondono le acque», impedendo così una lettura adeguata dell’andamento dell’economia britannica. Si riferiscono in particolare al tasso di disoccupazione e a quello di produttività. Nel secondo trimestre del 2017 l’occupazione ha continuato a salire, non solo quella a tempo determinato, ma anche quella permanente.
Il Regno Unito ormai gode di un tasso di occupazione del 71,5 per cento, il più alto dal 1971. Valori che molte nazioni europee neppure si sognano. Tuttavia i salari rimangono bassi e in termini reali sono addirittura scesi, poiché, a differenza di altri Paesi europei, dal 2007, l’anno della grande crisi finanziaria, la produttività del lavoro non riprende quota. Morale: il lavoro c’è, ma è sempre meno retribuito, e anche chi lavora si sente povero perché non può permettersi lo stesso tenore di vita di dieci anni fa.