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 2017  agosto 25 Venerdì calendario

L’Islanda patisce i troppi turisti

Nel 2017, secondo una stima del Fondo Monetario Internazionale, l’Islanda chiuderà la sua stagione turistica con 2,2 milioni di visitatori. È tantissimo per un Paese con una popolazione di appena 330 mila abitanti. Ed è un paradosso, perché il boom del turismo, che aveva salvato l’isola del nord Europa da una profonda crisi economica, si sta ora rivelando un boomerang.
Nel 2010 il numero medio di visitatori era un quinto di quello attuale: il governo islandese si è trovato impreparato di fronte a questo grande afflusso di turisti, attratti da una natura che offre incontaminati paesaggi vulcanici. Le infrastrutture per far fronte alle esigenze di queste masse mancano, e molti islandesi cominciano a lamentare un peggioramento delle condizioni delle strade e l’impennata nei prezzi degli affitti, che nella capitale Reykjavik sono, secondo alcuni operatori, addirittura raddoppiati. «Desideravamo implementare il turismo e ci siamo impegnati per farlo, ma questa esplosione nessuno poteva prevederla», ha ammesso con il Wall Street Journal Sigrun Brynja Einarsdottir, del dipartimento del Turismo.
Ad aiutare un’operazione di marketing di così tanto successo ci ha pensato anche madre natura: le immagini spettacolari dell’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull, nel 2010, hanno attirato gli occhi del mondo sull’isola, dove sono cominciati ad arrivare turisti anche dall’Europa continentale, oltre a quelli già provenienti da Gran Bretagna e Stati Uniti.
Adesso il governo sta costruendo ponti e parcheggi auto, intensificando la presenza di bagni pubblici e cestini per la spazzatura per le strade, ma la vera “speranza” è la crescita della corona islandese: la moneta si è apprezzatanegli ultimi tre anni, facendo salire i prezzi. Se aumentassero ancora, qualche turista potrebbe optare per mete più economiche.