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 2017  settembre 01 Venerdì calendario

La corsa ai cani 007 infallibili, ma costosi

Nell’era del terrorismo e dei grandi flussi di viaggiatori che riempiono gli aeroporti di tutto il mondo un’industria in rapida crescita è quella della sicurezza. Che, come accade anche in altri settori, corre verso l’automazione: lettura elettronica del passaporto (dotato di microchip), rilevazione delle impronte digitali, esame biometrico del volto. E poi macchine sempre più sofisticate per analizzare il contenuto dei bagagli e controllare che nessuno porti con sé oggetti che possono essere usati come un’arma.
Ma c’è una cosa che l’industria della sicurezza non riesce ad automatizzare: la capacità dei cani addestrati di fiutare la presenza di esplosivi o droghe. Qualcosa, a dire il vero, in quest’area comincia ad esserci: i «nasi elettronici» utilizzati proprio in questa calda estate da alcune discoteche anche in Italia. Apparecchi non invasivi che, avvicinati ai ragazzi in fila all’ingresso individuano quelli che arrivano già ubriachi. Niente a che vedere, però, con la capacità di un pastore tedesco o belga, un Malinois, di fiutare a colpo sicuro sostanze proibite o pericolose. Animali preziosi e richiestissimi non solo dalle polizie di frontiera. Negli Usa i cani del team K-9 sono il cuore della squadra del servizio segreto che protegge il presidente. Il quale non si presenta a un evento pubblico se i cani addestrati non sniffano prima i cittadini venuti ad ascoltarlo.
Già, ma addestrati da chi? Gli americani hanno un centro in Texas presso la base dell’Air Force di Lackland, ma per il resto si affidano ad allevamenti europei: cani cresciuti soprattutto in Croazia, Romania, Repubblica Ceca. Centri che non ce la fanno più a tenere testa alla domanda, anche perché non tutti i cani allevati diventano rivelatori affidabili. E siccome quello dei cani è pur sempre un mercato, ora gli «angeli custodi» della Casa Bianca, per assicurarsi gli animali meglio addestrati, devono vedersela con la concorrenza dei servizi di sicurezza di altri Paesi, oltre che con le altre agenzie federali e le società che gestiscono trasporti aerei e marittimi, concerti, eventi sportivi e altro ancora.
Il «secret service» ha sempre avuto i cani migliori, infallibili: migliaia di veicoli entrano ed escono rapidamente dalla Casa Bianca e dalle sue «dépendances» proprio perché ci si fida ciecamente delle capacità di questi animali. Quelli eccellenti, però, ormai costano più di 25 mila dollari: i primi ad accaparrarseli sono Paesi come l’Arabia Saudita o la Cina che non badano a spese.