31 agosto 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - CRESCONO GLI OCCUPATIMILANO - Il tasso di disoccupazione sale a luglio all’11,3% Lo comunica l’Istat segnalando un aumento di 0,2 punti percentuali da giugno
APPUNTI PER GAZZETTA - CRESCONO GLI OCCUPATI
MILANO - Il tasso di disoccupazione sale a luglio all’11,3% Lo comunica l’Istat segnalando un aumento di 0,2 punti percentuali da giugno. Il dato però si accompagna a un aumento degli occupati, + 59 mila unità, e un drastico calo degli inattivi, -115 mila. Aumenta quindi la quota di persone che pur non avendo un lavoro si mette alla ricerca, e questo fa crescere il tasso di disoccupazione, cioè il numero di persone che sono a caccia di un impiego ma non lo trovano. Risale, per lo stesso motivo, anche la disoccupazione giovanile che si attesta al 35,5%.
Per la prima volta dal 2008, torna sopra quota 23 milione il numero totale degli occupati: a luglio ha raggiunto quota 23.063 persone. Se si scorporano invece i dati sui nuovi occupati si evidenzia un aumento di 42 mila unità dei lavoratori dipendenti (23 mila stabili e 19 mila a termine) e 17 mila indipendenti. Su base tendenziale, cioè rispetto a luglio 2016, il numero di occupati sale di 294 mila unità: la crescita interessa uomini e donne e riguarda i lavoratori dipendenti (+378 mila, di cui +286 mila a termine e +92 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-84 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-0,6%, -17 mila) sia, soprattutto, gli inattivi (-2,4%, -322 mila).
Positivi i commenti del governo. Per il ministro del Lavoro Giulano Poletti si tratta di "un altro passo nella giusta direzione, che ci avvicina ai livelli pre-crisi". Esulta anche il segretario del Pd Matteo Renzi: "+918mila posti lavoro da febbraio 2014 a oggi. Il milione di posti di lavoro lo fa il Jobs Act". Per il premier Paolo Gentiloni c’è "ancora molto da fare" ma si sento "gli effetti positivi del Jobs Act". "C’è la ripresa, lo dicono tutti i
dati, dal pil all’occupazione, alla fiducia. Quindi si sta consolidando un quadro di ripresa che da ciclica deve diventare strutturale e il Governo continua a lavorare in questo senso", ha sottolineanto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Dati ISTAT: +918MILA posti lavoro da feb 2014 (inizio #millegiorni) a oggi. Il milione di posti di lavoro lo fa il #JobAct, adesso #avanti
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 31 agosto 2017 I dati per fasce d’età e l’"effetto Fornero". È importante, come sempre, guardare il dato suddiviso per classi di età per comprendere cosa spinge l’aumento degli occupati. Il numero di nuove persone con un impiego sale di 12 mila unità nella fascia 15-24 anni e di 7 mila unità tra 25 e 34 anni. Scende invece nel’area centrale, tra i 35 e i 49 anni. Il balzo vero si registra tra gli over 50, prevalentemente ma non solo per effetto delle riforme pensionistiche,da ultima la riforma Fornero, che mantengono più a lungo le persone al lavoro, confermando un trend che prosegue già da molti anni.Le conseguenze dell’invecchiamento. Rilevante è poi il contirbuto della componente demografica: in una popolazione che tende a invecchiare sempre di più è naturale che cresca la quota di occupati nelle fasce di età più avanzate. Da alcuni mesi l’Istat quindi "ripulisce" il dato della crescita tendenziale degli occupati proprio dalla componente demografica. Il risultato è che l’aumento interessa in modo più equilibrato tutte le fasce di età, come emerge dalla tabella.