Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  agosto 30 Mercoledì calendario

L’elogio del pisolino

Si torna alla pennichella. La sua riabilitazione della pennichella da una ricerca della University of Hertfordshire, nel Regno Unito e viene ribadita da Il libro dei pisolini (Armenia editore) scritto da Thierry De Greslan e Magali Sallansonnet-Froment, due neurologi che lavorano al centro di ricerca per le patologie del sonno dell’ospedale de la Pitié-Salpetrière di Parigi. 
Lo studio inglese ha preso in esame oltre 1.000 persone a cui è stato chiesto se facessero un pisolino giornaliero e di dare un voto al proprio livello di felicità. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: chi non faceva riposini, chi li faceva brevi e chi invece dormiva per più di mezz’ora. I risultati hanno rivelato che due terzi di coloro che facevano sonnellini brevi (meno di trenta minuti) riportavano di essere felici, rispetto al 56% di coloro che dormivano di più e al 60% di quelli che invece non facevano proprio una pennichella durante il giorno.
NOTTI BREVI
«Precedenti ricerche – spiega il professor Richard Wiseman, che ha condotto la ricerca – hanno dimostrato che i pisolini di meno di 30 minuti rendono più concentrati, produttivi e creativi, e questi nuovi risultati suggeriscono la possibilità allettante che si possa anche diventare più felici solo con un breve sonnellino. Allo stesso modo, pennichelle più lunghe sono associate a rischi per la salute, e questo è in linea con i nostri risultati». 
Un dato che accumuna lo studio e il libro è che oggigiorno si dorme di meno. Le giovani generazioni non sempre dormono abbastanza di notte e la ricerca ha rivelato anche che il 43% di coloro che hanno un’età compresa tra i 18 e 30 anni fanno pisolini più lunghi durante il giorno, rispetto al 30% degli over 50. Il libro invece parte dall’analisi di altre ricerche che hanno rivelato un calo della durata del sonno di 23 minuti in vent’anni. Ventitré minuti non sono molti, ma a volte fanno la differenza fra un’ottima giornata e una stanchezza che spossa il fisico fino a sera. 
«Fra i nostri pazienti spiegano gli autori – ci imbattiamo spesso nel caso del gufo, ovvero una persona che non riesce a prendere sonno prima di mezzanotte, poiché non è geneticamente programmato per farlo ma che è costretto ad alzarsi alle 5 del mattino per andare a lavorare. Pur avendo bisogno di almeno 9 ore di sonno, si ritrova a dormire solo 5 ore per notte. Nel corso della settimana accumula un debito di sonno le cui conseguenze nefaste sono ben note: stanchezza, irritabilità, alterazioni dell’umore, sonnolenza, problemi di concentrazione, calo delle performance. Durante il week-end cercherà di recuperare le ore di sonno dormendo fino a tardi e facendo dei pisolini». Nel libro viene codificato il pisolino in termini di tempo. Infatti il cosiddetto sonnellino deve durare fra i 10 e i 20 minuti. 
IL POMERIGGIO
Questa durata corrisponde in genere ai primi due stadi del sonno leggero, definiti fase 1 e fase 2. Alcuni studi condotti da ricercatori australiani hanno cercato di determinare con maggior precisione la durata ideale del pisolino: un sonnellino di 10 minuti nel primo pomeriggio, prima delle 15, è quello che fornirebbe i maggiori benefici in termini di diminuzione della sonnolenza e della stanchezza, nonché di miglioramento delle performance cognitive, rispetto ai pisolini di 5, 20 e 30 minuti. Per godere dei benefici della pennichella pomeridiana è fondamentale che diventi un’abitudine giornaliera. «Chi fa il sonnellino in modo regolare o abituale continuano i due esperti – vedrà maggiori vantaggi in termini di umore, vigilanza e performance cognitive rispetto a chi lo fa in maniera occasionale».