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 2017  agosto 30 Mercoledì calendario

L’avvocato di cani e gatti. Arriva il difensore d’ufficio per gli animali vittime di maltrattamenti

Finalmente una bella notizia per i nostri amici scodinzolanti: arriva l’avvocato d’ufficio per tutelare cani e gatti vittime di maltrattamenti. Un primo passo verso il riconoscimento degli animali come soggetti, portatori di diritti. 
Purtroppo abbiamo ancora un’impostazione del nostro codice penale sullo stampo del diritto romano che distingue tra persone e cose, e considera gli animali come cose. Per fortuna, chi li ama davvero li accoglie in famiglia come figli. Ma la mamma dei cretini è sempre incinta: c’è chi continua a trattarli come mobili dell’arredamento di casa, da rinnovare a ogni cambio di stagione; chi li incatena, li bastona e li uccide come in un film dell’ orrore. 
Ecco perché è una bella notizia quella che arriva dal tribunale del Connecticut, dove è appena entrata in vigore una nuova legge, la prima del suo genere in America. D’ora in poi quando verranno discussi casi di crudeltà, abbandono o incuria accade frequentemente i giudici potranno nominare un avvocato (o uno studente di legge) in difesa dei diritti dei cuccioli vittime di abusi. Questa legge al momento valida solo nello Stato del Connecticut, potrebbe essere usata come modello in altre giurisdizioni degli Stati Uniti e presa come esempio da seguire dai nostri politici. 
In Italia da qualche anno esistono alcuni “sportelli giuridici”, messi a disposizione dalle associazioni animaliste, ai quali ci si rivolge per dirimere beghe e controversie con proprietari di locali pubblici che vietano l’ingresso agli amici a quattrozampe o con vicini di casa particolarmente intolleranti al micio che gironzola negli spazi condominiali o al cane che ha il “brutto vizio” di abbaiare quando resta solo in casa. 
Torniamo in Connecticut: «È un provvedimento che fa da apripista ha esultato David Rosengard, dell’Animal Legal Defense Fund, l’organizzazione che ha spinto per l’approvazione della nuova legge da parte del Parlamento -. Per ottenere giustizia in aula serve una terza voce». Una decisione arrivata dopo la triste storia di Desmond, un cane che è stato selvaggiamente picchiato, privato del cibo, poi strangolato e abbandonato dal suo padrone. Davvero una brutta storia che fa indignare. Chi commette atti così brutali andrebbe rinchiuso e dimenticato, invece l’uomo, si fa per dire, è stato inserito in un programma “accelerato” di riabilitazione scatenando così le proteste degli attivisti. “L’esercito di Desmond”, costituito principalmente da volontari, continua a lavorare mettendo in contatto gli avvocati con gli animali in difficoltà per offrire loro “una voce umana” e un lieto fine in un sistema dove molti dei crimini restano impuniti o affrontati con provvedimenti troppo indulgenti. Secondo i dati sui crimini, su più di 3.500 casi di abusi sugli animali registrati nella decade che è finita nel 2015, il 47% non è stato perseguito, un altro 33% è stato destituito, e solo il 18% si è concluso con verdetti di colpevolezza. 
Anche il nostro Movimento Animalista guidato da Michela Brambilla sta lavorando perché vengano inasprite le pene per chi maltratta gli animali. Tra le sette proposte presentate in Parlamento dall’ex ministro, due prevedono che nei casi più gravi chi li tratta male o li uccide, vada in carcere.