la Repubblica, 31 agosto 2017
Di cosa si parla a Parigi. Arsenico e vecchi filosofi
Arsenico e vecchi filosofi. Ma anche imperatori, rivoluzionari, spie. È il thriller storico la nuova moda letteraria francese del momento: romanzi che mettono insieme misteri immaginari e fatti realmente accaduti. L’investigatore Voltaire e il commissario Napoleone, dunque? Sì, avete capito bene. Dal secolo dei lumi alla seconda guerra mondiale, i titoli sono tanti e vendono bene. E pazienza se il modello è tutt’altro che francese, visto che ad aprire il filone fu la scrittrice canadese Margaret Doody con il suo Aristotele detective (1978), genere poi ripreso dallo scozzese Philip Kerr, che scrisse thriller ambientati nella Germania nazista. Libri che nel tempo hanno ispirato numerosi autori, grazie all’infallibile formula di costruire un background dettagliato basato su documenti. Ora in Francia si è tornati alla vecchia formula della Doody di coinvolgere nelle indagini personaggi storici. È il caso, appunto, di Docteur Voltaire et Mister Hyde di Frédéric Lenormand: dove il filosofo francese indaga sul caso di avvelenamento di un uomo già malato di peste, cercando di salvarsi dalle misteriose manovre di un inglese chiamato Hyde, baronetto di Jek’Hill. O di L’Espion d’Austerlitz, firmato da Laurent Joffrin, direttore del quotidiano Libération, che qui intreccia complotti e patti segreti all’assassinio dell’aiutante di campo di Napoleone. Intrighi che attraversano i secoli. Per diventare i romanzi più letti dell’estate