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 2017  agosto 31 Giovedì calendario

Vacanze, l’estate si allunga. Nuovo esodo a settembre

Chi ha pensato di aspettare settembre per partire verso mete italiane, all’insegna di vacanze meno affollate, potrebbe essersi sbagliato perché sono 7,5 milioni gli italiani che hanno deciso di concedersi la vacanza vera in settembre. La stagione estiva, che si è rivelata al di sopra delle aspettative per gli operatori del turismo, avrà una lunga coda positiva. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, con alla mano i numeri di un’indagine sulle vacanze degli italiani, realizzata da Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions, dice che «le previsioni per il mese di settembre inducono a guardare con ottimismo alla chiusura della stagione estiva, che è stata sin qui contrassegnata da un andamento medio più che positivo».
Un ottimismo che affonda le radici nei mesi passati che, come dicono i dati Istat sui ricavi del periodo aprile-giugno (si veda altro pezzo in pagina), si sono rivelati molto positivi, tra gli altri, per il turismo. Tornando alla ricerca, nel mese di settembre 9 milioni di italiani andranno almeno un giorno in vacanza. Che sia una fuga dalla città in mezzo alla settimana o un week end o la vacanza lunga vera e propria stiamo parlando quasi di un italiano su sette. Se ci voltiamo indietro e guardiamo alla scorsa estate il dato è in crescita del 7,2%: l’anno scorso andò in vacanza in settembre il 13,9% dei nostri connazionali. Da rilevare che all’interno dei 9 milioni, ben 7,5 milioni sono coloro che faranno la loro vacanza principale nel mese in cui finisce l’estate. Per gli altri 1,5 milioni che magari sono partiti nei mesi precedenti si tratterà perlopiù di qualche giornata di relax o di week end.
Nella lettura che ne dà Bocca «la vacanza in settembre offre al turista grandi vantaggi: su tutti, la possibilità di godere della bellezza dei posti senza affollamento e senza code e di usufruire di prezzi più competitivi. Il vantaggio è evidente anche per le destinazioni e le comunità locali, che sempre più spesso devono misurarsi con la ricerca di un giusto equilibrio tra tutela dell’ambiente e sviluppo economico, libertà di circolazione dei turisti e benessere dei residenti». Questa destagionalizzazione dovuta non solo a motivi economici va però supportata con politiche adeguate sostiene il presidente di Federalberghi: «Gli alberghi fanno da sempre la propria parte, adottando durante la bassa stagione politiche di prezzi flessibili, ma occorre l’impegno di tutta la filiera (negozi, servizi, trasporti, attrazioni) affinché le località restino “aperte” più a lungo, offrendo condizioni attrattive, ed il sostegno delle istituzioni, per incentivare il turismo in bassa stagione e per alleviare il peso degli oneri fiscali e contributivi a carico delle imprese».
Il turismo, come hanno messo in luce i dati Istat, è ricavi, ma è anche occupazione e la destagionalizzazione potrebbe significare per 300mila stagionali, soprattutto giovani, periodi di lavoro più lunghi. Bocca evidenzia che «nel mese di settembre, le imprese del turismo danno lavoro a circa un milione e centomila lavoratori, che scendono a ottocentotrentamila a novembre. Se si riuscisse a prolungare la stagione di due mesi, si produrrebbe un aumento immediato dell’occupazione, con effetti concreti per più di trecentomila persone. Ci auguriamo quindi che la prossima legge di bilancio tenga in adeguata considerazione il grande contributo che il turismo può dare al mercato del lavoro».