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 2017  agosto 30 Mercoledì calendario

Di cosa si parla a Mosca: un Tiziano val bene un’offerta

La mostra “Venezia Rinascimento” presso il Museo Pushkin di Mosca ha chiuso il 20 agosto, ma il quadro Venere e Adone resterà ancora lì per un anno. O per sempre, a patto che i russi decidano di mettere mano ai loro portafogli perché il dipinto diventi parte della collezione permanente del museo. Prima dell’inaugurazione della mostra si credeva che il quadro, acquistato da un collezionista russo nel 2005, fosse una copia, ma esperti del Pushkin hanno certificato che si tratta della prima versione della celebre composizione Venere e Adone del pittore italiano Tiziano Vecellio, modello di tutte le sue successive varianti. Anche il Museo del Prado di Madrid, dove è esposta una versione a lungo creduta la più antica, lo ha confermato. Ora il Museo Pushkin vuole acquistarla. Per farlo ha lanciato una campagna di crowdfunding, finanziamento collettivo. Non è la prima volta che il Pushkin chiede un contributo ai russi. Due anni fa raccolse 32mila euro per restaurare un antico velo egiziano. Stavolta l’obiettivo è più ambizioso: si stima che il dipinto di Tiziano costi tra gli 8 e i 16 milioni euro, ma il museo confida nelle donazioni degli appassionati. L’arte italiana, del resto, è molto amata in Russia. La stessa mostra “Venezia Rinascimento” solo nel primo mese registrò il record di oltre 100mila visitatori. Basterebbe che ognuno di loro contribuisse con poco più di cento euro. E un Tiziano val bene un’offerta.