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 2017  agosto 30 Mercoledì calendario

E buttiamo la chiave

Evviva, siamo salvi. Presente la drammatica emergenza dell’abusivismo edilizio? Finita. Trovata la soluzione. L’idea è venuta al governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Quale? Un momento, non roviniamo la sorpresa. Però avete presente l’emergenza piromani? Inaspriamo le pene, disse Giorgia Meloni. E l’emergenza bancarotte? Inaspriamo le pene, disse Salvini. E l’emergenza violenza sugli animali? Vabbè, non c’era, ma inaspriamo le pene, disse lo stesso Berlusconi. Furti in casa? Inaspriamo le pene, disse Alfano. Microcriminalità? Inaspriamo le pene, disse Renzi. Voto di scambio? Inaspriamo le pene, dissero i Cinque Stelle. Negli ultimi due anni sono stati introdotti o proposti inasprimenti delle pene per: resistenza a pubblico ufficiale, reati agroalimentari, femminicidio, infanticidio, razzismo, omofobia, caporalato, traffico di organi, danneggiamento di beni, stalking, spaccio, reati in manifestazioni, rapina, incidenti sul lavoro, violenza negli stadi, esercizio abusivo della professione, sabotaggio della Tav e furto di cavi elettrici. C’è un’emergenza? La risposta corale è galera. Che è l’opposto della politica, è la resa. Non viene in mente nulla? Più galera. Nebbia in testa? Molta più galera (qualcuno per distinguersi aggiunge «e buttiamo la chiave»). Dunque, indovinato? Esatto! Inaspriamo le pene per chi costruisce case abusive, propone De Luca. Cioè, abbattere la casa abusiva no, perché poi l’abusivo rimane senza un tetto. Però mettiamolo in gattabuia, così di tetti ne ha due.