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 2017  agosto 28 Lunedì calendario

Una Berlusconi col senso dei figli, ma non degli affari. La più prolifica dei rampolli di Silvio possiede con i fratelli oltre un quinto della Fininvest

Barbara Berlusconi ha annunciato l’arrivo del quarto figlio. La più grande dei tre figli avuti da Silvio Berlusconi con Veronica Lario è descritta dai giornali di famiglia come ambiziosa e indipendente. Pronta a darsi da fare per dimostrare le sue capacità, ha litigato con i senatori del Milan pur di conquistare la carica di vicepresidente (e cacciare Adriano Galliani).
Papi con la vendita del Milan (in cui Barbara ha mantenuto un piede, come presidente della Fondazione Milan) ha rimesso a posto i conti di famiglia: 590 milioni di euro che aumentano la liquidità di Fininvest e il debito di 220 milioni della squadra viene tolto di mezzo.
La partecipazione di Barbara, Luigi ed Eleonora, all’impero economico di familglia, Silvio Berlusconi l’ha assicurata facendoli soci della Holding Italiana Quattordicesima. È una delle scatole finanziarie in cui ha suddiviso il controllo della capogruppo Fininvest (di cui mantiene la maggioranza tramite la holding Prima, Seconda, Terza e Ottava), mentre ai due figli di primo letto, Marina e Piersilvio, sono andate la Quarta e la Quinta (grafico sopra). Della Finivest, la Holding Quattordicesima ha il 21,43%. Quanto basta per aver pagato quest’anno ai tre fratelli, che hanno quote paritarie, 15 milioni di euro netti di dividendi.
L’altra partecipazione rimasta alla Holding Quattordicesima, che nel passato ha fatto diverse incursioni, per lo più andate male, nell’economia Internet, è la B Cinque srl. Una società con un attivo di 6,3 milioni, fatto prevalentemente del possesso di una quota del 3,37%, nella Sum Up holding (ex PayLeven Gmbh). Si tratta di un gruppo tedesco attivo nella gestione dei pagamenti elettronici mobili (Pos), che gestisce transazioni per oltre 1 miliardo di euro l’anno in 15 paesi.
La partecipazione vale 6,2 milioni, la società nel 2006 ha chiuso il bilancio in perdita di 6 mila euro.
Molto meno fortunate le altre incursioni nell’economia digitale. La Belfin 1, partecipata al 40% si occupava di “acquisti di gruppo” via Internet attraverso la società Happy Price, che in Italia usava il marchio Prezzofacile.it. L’attività è andata a rotoli nel giro di due anni e la Happy price nel 2014 è fallita, con 400 clienti che dopo aver effettuato pagamenti online non hanno ricevuto i beni o servizi promessi, né il rimborso della somma, e con i bilanci truccati per nascondere le perdite. Il tutto è finito con un procedimento, in corso, per bancarotta fraudolenta (che non ha però coinvolto i Berlusconi).
A titolo personale, Barbara è stata invece socia, al 49%, di una galleria d’arte contemporanea. Si tratta della Cardi Gallery, in corso di Porta Nuova, a Milano, fondata nel 2009 insieme a Nicolò Cardi e Martina Forneron Mondadori, (discendente di Arnoldo Mondadori), a cui in seguito si è aggiunto Geronimo La Russa (figlio dell’ex ministro della Difesa, di Alleanza Nazionale, Ignazio). Gli affari anche qui non sono andati granché bene,e la socia più solida ha infatti continuato ripianare le perdite finché, nell’ottobre scorso ne è uscita.
Un po’ meglio è andata col vecchio business di famiglia, gli immobili, dove la società Bel Immobiliare (acronimo di Barbara Eleonora e Luigi), posseduta al100% dalla Holding Quattordicesima, ha perlomeno realizzato una plusvalenza. Si tratta del palazzo da 4 mila metri quadrati in centro a Milano, in via Santa Margherita civico 6, in carico a 30,1 milioni. Dopo aver fatto accumulare alla Bel perdite su perdite, per costi alti e affitti bassi, è stato venduto per 38 milioni a Baldassare Monge, ras del cibo per animali domestici; dopodiché è stata liquidata, nel giugno dell’anno scorso.