Il Sole 24 Ore, 29 agosto 2017
Alla Capitale più di 250 immobili confiscati
Ci sono degli immobili di cui, per riservatezza, i decreti di destinazione, omettono la via. Per altri, invece, si cita addirittura la particella catastale. Fatto sta che gli uni e gli altri, a Roma, come nel resto d’Italia, si trovano nella disponibilità patrimoniale dello Stato, delle prefetture, degli enti locali, delle Regioni e della stessa Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alle mafie (Anbsc).
Al netto di quelli che, sottratti definitivamente alla criminalità organizzata, sono stati o saranno destinati alle Forze dell’Ordine, ai ministeri, ai Vigili del Fuoco e alle prefetture, ci sono migliaia di immobili in tutta Italia che potrebbero essere utilizzati per ospitare profughi, rifugiati, sgombrati o chiunque altro le Istituzioni decidessero degno di ospitalità momentanea o permanente.
Le cifre, però ingannano. Una dura selezione della specie, obbliga infatti a scartare dal conteggio migliaia di case, ville e appartamenti che sono totalmente da ristrutturare o riconvertire, senza calcolare le migliaia di case che attendono da tempo il passaggio da sequestro a confisca.
Molti, invece, degli immobili che sono stati già assegnati hanno – in tutto o in parte – una destinazione d’uso già decisa dagli amministratori e dunque il numero si riduce e si riduce ulteriormente se si prende in considerazione il fatto che, anche tra questi, molti necessitano di essere ristrutturati o quantomeno bisognosi di manutenzione.
Guardando ai soli numeri Roma e la cintura capitolina hanno decine e decine di immobili (appartamenti e ville) acquisiti al proprio patrimonio che potrebbero essere destinati a scopi umanitari. Nel solo biennio 2015/2016 i decreti di destinazione hanno addirittura assegnato un albergo/pensione, mantenuto al patrimonio dello Stato, per essere utilizzato dall’Agenzia per finalità economiche connesse al proprio potenziamento.
Complessivamente alla Capitale sono stati definitivamente assegnati 68 appartamenti in condominio e due ville. Poi ci sono i beni che già gestisce, vale a dire 140 appartamenti in condominio, 36 abitazioni indipendenti e otto ville. Nell’ultimo biennio i Comuni di Marino, Monterotondo, Ardea, Pomezia, Artena, Fonte Nuova, Frascati, Formello, Cerveteri, Rignano Flaminio e Capena hanno ricevuto in dote decine e decine di appartamenti e ville confiscate alla criminalità organizzata e, complessivamente, al Lazio sono stati destinati 143 appartamenti in condominio, un castello, 11 ville e quattro tra alberghi e pensioni. Alcuni di questi, ovviamente, hanno già cominciato ad avere un utilizzo compatibile con le necessità manifestate dalle amministrazioni. Poi, anche in questo caso ci sono quelli già in gestione sull’intero territorio regionale, vale a dire 245 appartamenti in condomini, 3 alberghi, 98 abitazioni indipendenti e 38 ville.
La situazione di Roma e del Lazio è replicata in tutte le regioni dove, lo scorso anno, complessivamente ci sono stati 221 decreti di destinazione per appartamenti, 25 per ville e un albergo/pensione. Non si sa quanti di questi potrebbero essere riconvertiti alle esigenze dello Stato per emergenze umanitarie e abitative.
.Guardie o ladri
roberto.galullo.blog.ilsole24ore.com