la Repubblica, 26 agosto 2017
Di cosa si parla a Londra: le fontanelle che liberano dalla plastica
Gli esperti dicono che la prima fontanella pubblica della capitale britannica sia stata inaugurata a Holborn, nel 1859, per evitare che i sudditi di Sua Maestà bevessero acqua sporca in tempi di colera. Oggi ne esistono oltre cinquantamila, ma non si trovano mai quando la sete chiama. Così londinesi e turisti rispondono comprando l’acqua in bottigliette di plastica. Ogni giorno nel Regno Unito se ne acquistano 38 milioni, e solo la metà vengono riciclate. La sola Londra ne consuma 7 miliardi l’anno e ne ricicla meno di un terzo. Le bottigliette non riutilizzate diventano un problema ambientale, finendo spesso in mare, dove impiegano 450 anni a decomporsi. L’ex sindaco Boris Johnson aveva promesso di installare punti di distribuzione per riempire le bottiglie vuote, ma da buon Tory aveva proposto un servizio a pagamento, 20 pence per mezzo litro. L’idea non ha funzionato, anche per la reazione delle aziende imbottigliatrici, che hanno insinuato dubbi sulla qualità dell’acqua del rubinetto. Adesso però tocca al Borough Market: in questo amatissimo paradiso del cibo di strada l’emergenza plastica ha fatto imporre l’avvio di una “operazione ambiente” che prevede l’arrivo di fontanelle – gratuite stavolta – e la liberazione dell’area da tutte le bottigliette entro sei mesi. Insomma, dove il richiamo del business non è bastato, forse riuscirà la coscienza ambientale.