Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  agosto 26 Sabato calendario

Mosca pronta a salvare la più grande banca privata

( giu. fer.) È davvero la stagione dei banchieri centrali. Anche a Mosca, dove Elvira Nabiullina, 53 anni, governatrice della banca centrale russa dal giugno 2013, continua a usare il pugno di ferro per cercare di stabilizzare il settore finanziario del Paese. Negli ultimi 4 anni Nabiullina ha chiuso oltre 300 banche, ma ora tocca ai big. Dopo aver tolto, a fine luglio, la licenza a Yugra, il 33esimo istituto di credito per dimensioni, adesso la governatrice si prepara a intervenire su Otkritie, la maggiore banca privata russa, sull’orlo di una crisi di liquidità. Secondo l’agenzia di rating Fitch, negli ultimi due mesi i clienti di Otkritie hanno ritirato dall’istituto 620 miliardi di rubli, circa 10,5 miliardi di dollari, pari al 20% dei depositi. E tra quanti hanno perso fiducia sulle sorti della banca figurerebbero anche molti senior manager, che hanno chiuso i conti personali. Ieri il titolo è crollato dell’8% in Borsa, dopo essere sceso del 10% durante la seduta, sulle indiscrezioni riportate dal quotidiano «Vedomosti», che parlava di un imminente pacchetto di salvataggio da parte della banca centrale, che però non è stato confermato ufficialmente. Se fosse così davvero sarebbe il primo fallimento di una delle dieci banche considerate «sistemiche» in Russia. Non solo. Il salvataggio statale avverrebbe anche a spese di investitori e creditori, visto che a maggio anche in Russia la banca centrale ha introdotto il regime del «bail-in», dopo aver finito le risorse.

Bpm cerca partner assicurativo
(f. ch.) Entra nel vivo la ricerca di un partner assicurativo per il Banco Bpm, ora che Aviva ha esercitato l’opzione di vendita dell’intera quota nella joint venture con il gruppo guidato da Giuseppe Castagna. La mossa segue la disdetta dell’accordo distributivo nel ramo protezione, annunciata lo scorso 30 giugno, con Avipop Assicurazioni e la sua controllata al 100% Avipop Vita. Le vendita riguarda il 50% più una azione di Avipop Assicurazioni detenute tramite Aviva Italia Holding. La determinazione del prezzo della put, in base agli accordi, è demandata a due esperti indipendenti (banca d’affari o società di revisione e un esperto attuariale) salvo un diverso accordo tra le parti. La risoluzione della partnership di Banco Bpm con Aviva si accompagna a quella nel ramo vita con il gruppo Unipol. A fine giungo la compagnia bolognese ha comunicato l’esercizio dell’opzione di vendita della propria partecipazione (50%+ una azione) in Popolare Vita, jv nata nel 2007 tra l’ex Banco Popolare e Fonsai. Secondo alcune indiscrezioni la valutazione complessiva delle due quote è di circa 700 milioni di euro, di cui 500 per quella di Unipol in Popolare Vita e 200 per quella di Aviva in Avipop Assicurazioni.


Banca intermobiliare verso i fondi, in arrivo le offerte
Asset di Popolare di Vicenza e Veneto Banca (che non sono passati a Intesa Sanpaolo) vendesi. Oltre che della quota di controllo di Bim, dovrebbe maturare in autunno il passaggio del 40% di Arca Sgr a Bper e Sondrio, mentre si cercano acquirenti per le quote di Cattolica, Farbanca e Prestinuova.